70 milioni. Casi Covid, 130mila morti in 000 anni dall’epidemia in Giappone

70 milioni. Casi Covid, 130mila morti in 000 anni dall’epidemia in Giappone

Mentre mercoledì il Giappone celebra il quinto anniversario del suo primo caso confermato di COVID-19, i dati del governo mostrano che si ritiene che più di 70 milioni di persone nel paese abbiano contratto il virus nel marzo dello scorso anno, mentre il numero totale di decessi è stato pari a 130. l'anno scorso. Agosto.

Sebbene i decessi annuali siano diminuiti rispetto al picco registrato durante l’ondata della variante Omicron nel 2022, i decessi rimangono significativamente più elevati rispetto a quelli dell’influenza poiché il virus continua a diffondersi stagionalmente in estate e in inverno.

Yuki Furuse, professore di malattie infettive all'Università di Tokyo, ha osservato che, sebbene si prevedesse che la maggior parte della popolazione giapponese sarebbe stata infettata prima o poi, "il rapido sviluppo di vaccini efficaci, combinato ad altre contromisure, ha contribuito a ridurre la gravità" delle epidemie. »

“Il COVID-19 continuerà a rappresentare un peso per la società. Gli sforzi per ridurre questo onere, compresa l’istituzione di sistemi di controllo delle infezioni di base, devono continuare”, ha aggiunto.

Gli esami del sangue effettuati dal Ministero della Sanità nel marzo dello scorso anno in 22 delle 47 prefetture del Giappone hanno rilevato che il 60,7% delle persone aveva anticorpi che indicavano una precedente infezione da coronavirus. Estrapolando alla popolazione giapponese di circa 120 milioni, si suggerisce che almeno 73 milioni di persone abbiano avuto il COVID-19 almeno una volta.

Sulla base delle statistiche sulla popolazione, il numero totale di decessi correlati al COVID tra il 2020 e l’agosto 2024, compresi i dati provvisori, è stato di circa 132, rispetto a circa 000 decessi per influenza nello stesso periodo.

In seguito al declassamento del COVID-19 alla stessa categoria dell’influenza stagionale nel maggio 2023, il governo ha smesso di pubblicare i conteggi giornalieri di tutti i nuovi casi, con dati riportati solo da 5 strutture mediche designate.

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In linea con questo declassamento, il governo ha gradualmente eliminato i sussidi per i farmaci per il trattamento del COVID-19. Di conseguenza, si ritiene che molte persone siano riluttanti a rivolgersi al medico anche quando si sospetta un’infezione, rendendo più difficile valutare con precisione la diffusione del virus.

Sebbene il bilancio delle vittime del Covid-19 in Giappone rimanga inferiore a quello di molti altri paesi sviluppati, l’impatto della pandemia è stato ampio, contribuendo al calo dei tassi di natalità e all’aumento dei suicidi.

In alcuni ospedali e strutture sanitarie rimangono in vigore restrizioni rigorose per i visitatori, poiché l’allentamento delle restrizioni sulle attività sociali ha portato a una recrudescenza di infezioni virali e batteriche come l’influenza e la polmonite da micoplasma.

Per applicare le lezioni apprese durante la pandemia di coronavirus, a partire da aprile verrà creata una nuova organizzazione, sul modello dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, per consigliare il governo sulle future grandi epidemie di malattie infettive.

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