Il Giappone annuncia misure economiche di emergenza per frenare l'impatto dei dazi statunitensi
Venerdì il governo giapponese ha presentato un pacchetto di misure economiche d'emergenza per contrastare gli effetti negativi dell'aumento dei dazi doganali imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in vista del secondo round di colloqui commerciali bilaterali previsto per la prossima settimana.
Il pacchetto di aiuti comprende cinque pilastri, tra cui il sostegno al finanziamento delle imprese e misure per stimolare i consumi, volti ad alleviare le preoccupazioni che le imposte statunitensi potrebbero gravare sulle esportazioni giapponesi, con conseguenti potenziali gravi ripercussioni sull'economia in generale.
Il governo del primo ministro Shigeru Ishiba si è inoltre impegnato a ridurre i prezzi della benzina e del gasolio di 10 yen al litro, a fornire sussidi per le bollette energetiche e a pianificare di ampliare i prestiti a basso interesse per le piccole imprese il mese prossimo.
Nel corso di un incontro per delineare il pacchetto, Ishiba ha esortato i funzionari governativi a compiere ogni sforzo per attenuare l'impatto dell'aumento dei dazi doganali statunitensi.
Il ministro per la rivitalizzazione economica Ryosei Akazawa, stretto collaboratore di Ishiba, probabilmente visiterà di nuovo gli Stati Uniti per tre giorni a partire da mercoledì per incontrare il segretario al Tesoro Scott Bessent, l'uomo di punta nei negoziati con il Giappone.
Il viaggio di Akazawa negli Stati Uniti è visto dal Giappone come un'opportunità per chiedere esenzioni o revisioni alle ingenti tariffe imposte da Trump, che secondo Tokyo minacciano la stabilità del commercio globale.
Secondo fonti vicine alla questione, a seconda dell'esito del secondo round di colloqui, il governo Ishiba potrebbe adottare ulteriori misure per impedire il crollo delle performance dei produttori giapponesi e un brusco deterioramento della fiducia dei consumatori.
Trump ha deciso di imporre tariffe più elevate sulle importazioni di automobili, acciaio e alluminio. Resta in vigore un'imposta di riferimento del 10% nonostante una proroga di 90 giorni per le cosiddette tariffe reciproche.
