Il Giappone consente revisioni giudiziarie oltre i 10 anni per i lavori con bambini

Il Giappone consente revisioni giudiziarie oltre i 10 anni per i lavori con bambini

Il governo giapponese è pronto a consentire ai datori di lavoro di effettuare controlli sui precedenti penali per più di un decennio nell'ambito di un nuovo sistema volto a impedire agli autori di reati sessuali di svolgere lavori che coinvolgono bambini, hanno detto mercoledì fonti vicine al caso.

La mossa arriva quando i gruppi di sostegno dei genitori e dei figli chiedono l’implementazione del sistema. Ma alcuni temono che un periodo di divulgazione più lungo di 10 anni potrebbe entrare in conflitto con il diritto penale in quanto offre a coloro che hanno espiato la propria colpa una possibilità di riabilitazione.

Il governo intende presentare un disegno di legge in merito alla sessione ordinaria della Dieta l'anno prossimo, dicono le fonti.

Un rapporto di settembre di un gruppo di esperti dell'Agenzia per i bambini e le famiglie proponeva che tutti i precedenti penali fossero registrati nel sistema chiamato "Japanese DBS", che è simile al Disclosure Service Certificate e vietato dal governo britannico.

Ma il rapporto evidenzia anche la necessità di fissare un limite temporale entro il quale i documenti relativi ai reati sessuali potranno essere disponibili nel sistema, tenendo conto della libertà dell'ex delinquente di scegliere la propria carriera e facilitarne il reinserimento.

Inizialmente il governo aveva considerato un periodo di divulgazione di 10 anni per il nuovo sistema, in linea con il diritto penale, secondo il quale una decisione diventa nulla 10 anni dopo aver scontato una pena detentiva o sanzioni più severe.

Ma alcuni all’interno dei partiti al governo hanno sostenuto che questo periodo dovrebbe essere prolungato per la sicurezza dei bambini, dato l’alto tasso di recidiva degli autori di reati sessuali.

Questo dibattito, oltre alle critiche secondo cui anche le professioni diverse dagli asili nido e dalle scuole dovrebbero essere incluse nel campo di applicazione del sistema, ha spinto il governo ad abbandonare il progetto di sottoporre il disegno di legge alla sessione parlamentare in corso.

Alcuni legislatori al potere hanno inoltre proposto di registrare nel sistema anche gli arresti con conseguente mancata condanna, le violazioni delle ordinanze locali e le sanzioni amministrative.