Il Giappone avvia controlli antitubercolari pre-ingresso per i vietnamiti che soggiornano per più di 3 mesi
TOKYO – Lunedì il Giappone ha lanciato uno screening obbligatorio per la tubercolosi prima dell'arrivo per i vietnamiti che intendono soggiornare per più di tre mesi, aggiungendosi a una misura già in vigore per i visitatori provenienti da Nepal e Filippine, dato che il numero di cittadini stranieri a cui vengono diagnosticate malattie infettive è in aumento.
Secondo il Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare Sociale, l'elenco dei Paesi soggetti a questo requisito sarà esteso in futuro a Cina, Indonesia e Myanmar. Il sistema è stato lanciato per Nepal e Filippine a giugno.
Coloro che intendono soggiornare in Giappone per più di tre mesi saranno in linea di principio tenuti a sottoporsi a test presso strutture mediche designate dal Giappone e a fornire la prova di non essere infetti da tubercolosi al momento della richiesta del visto.
Sebbene la tubercolosi sia curabile e prevenibile, nel 10 in Giappone sono state diagnosticate 096 persone con questa malattia, tra cui 2023 persone nate all'estero, ovvero circa il 1 percento del totale, con un rapporto in aumento di anno in anno, ha affermato il ministero.
Secondo il ministero, circa l'80% dei casi tra le persone nate all'estero in Giappone proveniva dai sei Paesi soggetti o che si prevede saranno oggetto di screening pre-ingresso.
Anche negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Australia è stato introdotto lo screening pre-ingresso per la tubercolosi.

