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Il Giappone avvierà un nuovo programma di tirocinio all'estero con flessibilità occupazionale nel 2027

TOKYO – Venerdì il governo giapponese ha approvato la sostituzione del controverso programma di tirocinio per stranieri nel 2027 con un nuovo sistema volto a migliorare la tutela dei diritti, a garantire maggiore flessibilità per i cambi di lavoro e a rendere più difficile l'applicazione delle norme.

Con l'entrata in vigore di leggi correlate il 1° aprile 2027, ai lavoratori stranieri sarà consentito cambiare lavoro all'interno dello stesso settore a determinate condizioni, segnando un'inversione di tendenza rispetto al programma esistente che proibiva in linea di principio i trasferimenti di lavoro e creava molti ambienti di lavoro difficili.

Grazie al nuovo programma di formazione e sicurezza della forza lavoro, il Giappone accetterà lavoratori stranieri in 17 settori, tra cui l'edilizia e l'agricoltura, che soffrono di una grave carenza di manodopera.

Favorirà inoltre il loro passaggio allo status di lavoratore qualificato specifico, che consente un impiego a medio-lungo termine, dopo aver lavorato in linea di principio per tre anni.

Il programma originale fu lanciato nel 1993 per trasferire competenze ai paesi in via di sviluppo, ma è stato criticato come una copertura per importare manodopera a basso costo, in concomitanza con il declino della forza lavoro giapponese. Verrà abolito il giorno dell'entrata in vigore del nuovo programma.

Il segretario capo di gabinetto Yoshimasa Hayashi ha affermato: "È fondamentale che il Giappone diventi un paese scelto come luogo di lavoro attraente" nel contesto della competizione globale per assicurarsi le risorse umane.