Il Giappone cerca di utilizzare in modo efficace l'assistenza ufficiale allo sviluppo con una modifica della legge
Il Giappone ha rivisto una legge per utilizzare in modo più efficace i suoi aiuti pubblici allo sviluppo per soddisfare le ingenti esigenze di finanziamento dello sviluppo globale nei limiti del suo budget limitato, con una maggiore attenzione alle misure volte a mobilitare fondi privati.
La legge rivista, entrata in vigore giovedì, consente all'Agenzia giapponese per la cooperazione internazionale di supportare le aziende nei paesi in via di sviluppo nell'emissione di obbligazioni, ad esempio per progetti verdi, e di acquisirle nelle fasi iniziali per attrarre più investitori.
La JICA può anche fornire garanzie di credito per incoraggiare le banche locali nei paesi in via di sviluppo a prestare denaro alle piccole imprese.
Il Giappone ha potenziato il suo programma ADA per affrontare al meglio le complesse sfide che si presentano ai paesi in via di sviluppo, come il cambiamento climatico, la povertà e le questioni relative ai diritti umani, mentre è aumentato il ruolo dei fondi del settore privato nel raggiungimento di uno sviluppo sostenibile.
Considerando i limiti del ricorso esclusivo agli aiuti governativi per risolvere i problemi di sviluppo, gli esperti hanno chiesto di ricorrere all'APS come incentivo per gli investimenti privati in progetti nei paesi ad alto rischio.
Allo stesso tempo, l'economia asiatica continua a trovarsi in una situazione fiscale difficile, con un debito pubblico che supera di oltre il doppio il prodotto interno lordo.
La spesa pubblica per l'APS sulla base del bilancio iniziale si è dimezzata, passando dal picco del 1997 a 566,4 miliardi di yen (4 miliardi di dollari) nell'anno fiscale 2025.
Grazie alla legge JICA modificata, l'agenzia di aiuti sostenuta dal governo ha acquisito flessibilità anche nel proprio finanziamento, poiché può ricevere prestiti a lungo termine da istituzioni internazionali e può restituire alle casse dello Stato i fondi non pagati dei progetti di aiuti sospesi o utilizzarli per altri progetti.
Secondo un funzionario della JICA, a marzo 2024 dovevano ancora essere versati 156,1 miliardi di yen, nonostante la JICA avesse ricevuto i soldi dal Ministero degli Esteri per realizzare progetti di sovvenzione.
Questi fondi si sono accumulati a causa dei ritardi nei progetti causati dall'incertezza politica, dalla pandemia di Covid-19, da calamità naturali e da altri problemi.
Il governo giapponese considera l'ODA uno dei suoi "strumenti diplomatici più importanti" nel tentativo di creare un Indo-Pacifico libero e aperto, in cui la Cina ha accresciuto la sua influenza militare ed economica.