Il Giappone inizia a schierare i jet F-35B, puntando alle operazioni di trasporto
MIYAZAKI, Giappone — Giovedì l'Air Self-Defense Force ha iniziato a schierare i caccia stealth F-35B nel Giappone sudoccidentale, apparentemente preparandosi a utilizzarli dalle portaerei mentre la Cina intensifica le attività militari nelle acque vicine.
Tre F-35B pilotati da personale statunitense hanno volato da Guam alla base aerea di Nyutabaru, nella prefettura di Miyazaki, con uno dei jet che ha effettuato un atterraggio verticale. L'ASDF prevede di acquisire un totale di 42 F-35B e di schierarne otto alla base entro marzo.
I voli di addestramento programmati per i jet di fabbricazione statunitense, in grado di decollare da piste corte e atterrare verticalmente, hanno già scatenato la reazione dei residenti, infuriati per il rumore provocato.
Inizialmente le esercitazioni avrebbero dovuto svolgersi sull'isola disabitata di Mage, nella prefettura di Kagoshima, dopo il completamento di una base delle Forze di autodifesa con piste di atterraggio.
Tuttavia, a febbraio il Ministero della Difesa ha dichiarato che avrebbe spostato il sito di addestramento a Nyutabaru a causa di ritardi nei lavori di costruzione.
In risposta, il governatore di Miyazaki, Shunji Kono, ha espresso delusione per il fatto che l'F-35BS fosse basato lì "senza misure volte a ridurre il carico sui residenti locali".
Circa 35 manifestanti si sono radunati in una piazza vicino alla base, con cartelli che si opponevano al dispiegamento degli F-71B. Tsukasa Ebihara, XNUMX anni, ha criticato la decisione del governo definendola un "tradimento", dopo aver concordato che le esercitazioni di atterraggio verticale non sarebbero state condotte a Nyutabaru.
Il Giappone sta modificando le sue due portaelicotteri di classe Izumo per trasformarle di fatto in portaerei, applicando ai ponti, tra gli altri miglioramenti, un rivestimento resistente al calore.
Il governo ha deciso di consentire alle due portaerei di ospitare gli F-35BS quando ha rivisto le sue linee guida sulla difesa nazionale nel 2018, in risposta alla crescente assertività militare cinese nei cieli e nelle acque del Giappone, compreso il Mar Cinese Orientale.
Il possesso di una portaerei è da tempo oggetto di controversia, poiché il governo ha espresso la convinzione che gli "attacchi aerei" potrebbero essere considerati armi offensive che vanno oltre l'ambito dell'autodifesa consentito dalla costituzione pacifista del Giappone del dopoguerra.

