Il Giappone lancia un sistema di autorizzazione di sicurezza economica tra le preoccupazioni sulla privacy
Venerdì il Giappone ha lanciato un sistema di "autorizzazione di sicurezza" per consentire la classificazione di informazioni governative critiche per motivi di sicurezza economica, poiché i critici avvertono che i controlli dei precedenti penali sugli individui per concedere loro l'accesso potrebbero costituire un'ingiustificata invasione della privacy.
Con l'entrata in vigore della nuova legge, il governo ha ampliato la portata delle informazioni considerate classificate come correlate alla sicurezza economica, come le infrastrutture critiche e i semiconduttori avanzati. I settori della difesa, della diplomazia, dello spionaggio e dell'antiterrorismo sono già disciplinati da una legge separata per la tutela dei segreti di Stato.
I funzionari governativi e i dipendenti di aziende private soggetti a autorizzazione di sicurezza saranno tenuti a sottoporsi a un controllo da parte del Cabinet Office, che esaminerà i loro precedenti lavorativi e penali, i viaggi all'estero, le abitudini di consumo di alcol e i ricoveri ospedalieri per malattie mentali.
In un questionario di 35 pagine, ai partecipanti verranno poste domande anche sulla loro famiglia, tra cui nazionalità, proprietà immobiliari e conti bancari presso istituti finanziari esteri, tra le altre cose.
Si prevede che nel corso del primo anno fiscale diverse migliaia di funzionari del settore pubblico e privato saranno sottoposti al processo di autorizzazione.
Con il nuovo sistema di autorizzazione di sicurezza, il governo promuoverà la condivisione di informazioni con gli Stati Uniti e i paesi europei, che hanno già adottato misure simili. Anche altre aziende private potranno partecipare a progetti internazionali che coinvolgono informazioni sensibili.
La legge punirà coloro che divulgano tali informazioni con una pena fino a cinque anni di carcere o con multe fino a 5 milioni di yen (34 dollari), o con entrambe le pene.
I legislatori dell'opposizione hanno espresso preoccupazione per le potenziali violazioni della privacy durante il processo di verifica.
La legge stabilisce che i controlli dei precedenti devono essere effettuati con il consenso dell'individuo e che i risultati non devono essere utilizzati impropriamente, nemmeno dalle aziende i cui dipendenti vengono sottoposti a screening.