Il primo ministro giapponese Ishiba invia offerte al santuario Yasukuni, legato alla guerra
Lunedì il primo ministro Shigeru Ishiba ha inviato un'offerta rituale al santuario Yasukuni di Tokyo, legato alla guerra, in occasione dell'inizio di un festival primaverile di tre giorni presso il santuario, considerato dai vicini del Giappone un simbolo del suo passato militarismo.
Tuttavia, secondo fonti a conoscenza della questione, non è previsto che Ishiba visiti il santuario durante il festival, apparentemente per considerazioni diplomatiche in un momento in cui i rapporti del Giappone con la Cina e la Corea del Sud sono migliorati.
Il monte Yasukuni rende omaggio ai leader giapponesi del tempo di guerra, condannati come criminali di guerra da un tribunale internazionale del secondo dopoguerra, nonché a milioni di caduti in guerra.
L'anno scorso, poco dopo essere diventato primo ministro nell'ottobre scorso, Ishiba e i suoi ministri non hanno visitato il santuario shintoista durante la festa autunnale. Il Primo Ministro ha invece inviato un'offerta "Masakaki".
Le precedenti visite al santuario da parte di leader, ministri e legislatori giapponesi hanno suscitato critiche da parte di Cina e Corea del Sud. Il Giappone invase gran parte della Cina prima della Seconda Guerra Mondiale e colonizzò la penisola coreana dal 1910 al 1945.
Quest'anno ricorre l'80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale e Ishiba ha espresso il desiderio di esaminare le ragioni per cui il Giappone entrò in guerra e di trarne insegnamento.
Tuttavia, secondo altre fonti, non è previsto che rilasci una dichiarazione, a differenza dei suoi predecessori che hanno diffuso documenti approvati dal governo in occasione del 50°, 60° e 70° anniversario.
Nel 1978, lo Yasukuni aggiunse i leader del periodo bellico, tra cui il primo ministro generale Hideki Tojo, alle divinità consacrate, scatenando polemiche in patria e all'estero. Tojo è stato sospeso per crimini contro la pace.