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Ishiba critica il Consiglio di sicurezza e chiede riforme nella composizione

NEW YORK – Il primo ministro Shigeru Ishiba ha chiesto riforme urgenti e decisive al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, tra cui l'ampliamento dei suoi membri permanenti e non permanenti, affermando che il potente organismo composto da 15 membri non funziona correttamente.

Nel suo discorso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 23 settembre, Ishiba ha condannato la Russia, membro del Consiglio di sicurezza permanente, per aver minato l'ordine internazionale con la sua invasione su vasta scala dell'Ucraina, iniziata nel febbraio 2022.

Ha sottolineato che l'ordine internazionale libero e aperto, basato sullo stato di diritto, si trova ad affrontare una "sfida storica".

Per quanto riguarda la situazione in Medio Oriente, Ishiba ha chiesto all'esercito israeliano di interrompere immediatamente le operazioni terrestri estese nella Striscia di Gaza, affermando che stanno aggravando significativamente la crisi umanitaria nel territorio palestinese, compresa la carestia.

Ha promesso che il Giappone non risparmierà alcuno sforzo per fornire assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza, affermando che è inaccettabile in nessuna circostanza chiudere un occhio sulle "sofferenze inimmaginabili" che devono affrontare.

Undici paesi, tra cui Francia, Gran Bretagna e Canada, hanno riconosciuto la Palestina come stato sovrano nei due giorni conclusi il 22 settembre, portando il numero di tali paesi a più di 150, ovvero circa l'80% dei 193 stati membri delle Nazioni Unite.

Considerando che il Giappone è tra i paesi ancora indecisi, Ishiba ha affermato che il riconoscimento dello Stato palestinese non è una questione di "se" ma di "quando", ripetendo sostanzialmente quanto affermato dal suo ministro degli Esteri, Takeshi Iwaya, in un incontro il giorno prima.

Ishiba ha avvertito che il Giappone avrebbe adottato "ulteriori misure" se le azioni di Israele avessero bloccato la strada verso una soluzione a due stati, in cui un futuro stato palestinese avrebbe coesistere con Israele.

Il Primo Ministro ha aggiunto che il Giappone continuerà a svolgere un "ruolo realistico e proattivo" per avvicinare l'obiettivo alla realtà.

Parlando di disarmo nucleare, Ishiba ha fatto riferimento alle ripetute minacce nucleari della Russia e ha espresso preoccupazione per il fatto che la soglia per l'uso delle armi nucleari potrebbe essere abbassata.

Ha sottolineato la posizione del Giappone secondo cui il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, che riunisce sia gli Stati dotati di armi nucleari sia quelli non dotati di armi nucleari, rimane "il quadro più efficace e realistico" per realizzare un mondo senza armi nucleari.

Ishiba ha affermato che la devastazione nucleare subita dal Giappone 80 anni fa non deve mai più ripetersi.

Sottolineando che nessun Paese può abbracciare un futuro luminoso senza affrontare apertamente la propria storia, il primo ministro ha affermato di aver rinnovato la promessa del Giappone di non ripetere mai più gli orrori della guerra nel suo discorso tenuto durante una cerimonia tenutasi il 15 agosto per celebrare l'80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale.

Ishiba ha invocato "solidarietà anziché divisione" e "tolleranza anziché scontro", affermando che la comunità internazionale sta ancora una volta scivolando verso la divisione e lo scontro.

Nel 1955 tenne un discorso alla prima conferenza asiatico-africana, nota come Conferenza di Bandung, a cui partecipò anche il Giappone.

Ishiba sosteneva che lo "spirito di tolleranza" dimostrato dai popoli asiatici nell'accettare il Giappone dopo la seconda guerra mondiale sosteneva gli sforzi giapponesi volti a raggiungere una pace mondiale duratura.

Rivolgendosi alla Corea del Nord, Ishiba ha chiesto la piena attuazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza volte alla sua completa denuclearizzazione.

Ha sollecitato il dialogo con Pyongyang sulla questione dei cittadini giapponesi rapiti dagli agenti nordcoreani, una questione che ha descritto come un "problema umanitario che non può essere trascurato nemmeno per un momento".

Ishiba ha pronunciato il suo canto del cigno all'Assemblea generale, annunciando di recente che si dimetterà dalla carica di presidente del Partito Liberal Democratico all'inizio di ottobre, dopo l'elezione del suo successore.