Kishida afferma che il Giappone mira a guidare gli sforzi normativi internazionali per l’uso dell’intelligenza artificiale
Il primo ministro Fumio Kishida ha dichiarato giovedì che il Giappone cercherà di guidare gli sforzi internazionali per stabilire regole per l'uso dell'intelligenza artificiale in qualità di presidente delle riunioni del Gruppo dei Sette di quest'anno.
L’impegno arriva mentre i governi si sforzano di sfruttare tecnologie in rapido sviluppo come il bot AI ChatGPT, mitigando al contempo i rischi per la privacy e affrontando altre preoccupazioni.
“L’intelligenza artificiale ha il potenziale per cambiare positivamente l’economia e la società e comporta anche dei rischi. Dobbiamo rispondere in modo appropriato ad entrambi”, ha affermato Kishida durante il primo incontro di un gruppo governativo per discutere la strategia di intelligenza artificiale del paese.
“È necessario che il Giappone, in qualità di presidente del G-7, dimostri leadership nel promuovere la comprensione comune e nello stabilire regole”, ha aggiunto.
Il panel, composto da accademici, uomini d’affari e funzionari governativi, dovrebbe discutere su come utilizzare e regolamentare meglio l’intelligenza artificiale. Yutaka Matsuo, professore all'Università di Tokyo, guida il panel.
I chatbot sono applicazioni software addestrate utilizzando enormi quantità di dati provenienti da Internet e da altre fonti, che consentono loro di elaborare e simulare conversazioni simili a quelle umane con gli utenti.
Tra questi, ChatGPT, prodotto dalla società americana OpenAI nel novembre 2022 come prototipo, ha attirato l'attenzione di tutto il mondo. Sta per Chat Generative Pre-trained Transformer ed è guidato dall'apprendimento automatico che funziona imitando i processi del cervello umano.
Ma si teme anche che il fornitore di servizi possa raccogliere grandi quantità di dati personali senza autorizzazione.
Kishida ospiterà il vertice del G7 del 19-21 maggio a Hiroshima, al quale si uniranno i leader di Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia e Stati Uniti, nonché dell'Unione europea.
Ciò fa seguito all’incontro del mese scorso dei ministri della tecnologia in Giappone, dove hanno concordato di stabilire standard internazionali per garantire l’uso “responsabile” dell’intelligenza artificiale.