Messaggio del Primo Ministro giapponese per mettere in guardia contro la calamità della guerra, 80 anni dopo la Seconda Guerra Mondiale
TOKYO – Il primo ministro Shigeru Ishiba ha dichiarato lunedì di voler trasmettere un messaggio che sottolinea la necessità per il Giappone di ricordare la calamità della Seconda guerra mondiale, di cui quest'anno ricorre l'80° anniversario della sconfitta.
Ishiba ha inoltre dichiarato, durante una sessione parlamentare, di riconoscere l'importanza di aderire alle dichiarazioni rilasciate dai primi ministri in occasione del 50°, 60° e 70° anniversario della fine della guerra. Queste dichiarazioni sono state esaminate da altre nazioni, in particolare da quelle come Cina e Corea del Sud che hanno subito l'aggressione giapponese.
Le dichiarazioni di Ishiba sono arrivate mentre fonti governative affermavano che non era previsto che il primo ministro esprimesse le sue opinioni sull'anniversario della guerra il 15 agosto, ma che avrebbe potuto farlo più tardi, potenzialmente il 2 settembre, data in cui il Giappone firmò l'atto di resa nel 1945. Ha già deciso di non rilasciare un'altra dichiarazione sull'anniversario della guerra approvata dal governo.
"Indipendentemente dal formato, penso che sia importante pubblicare qualcosa per evitare che (i ricordi della Seconda Guerra Mondiale) svaniscano e non scompaiano mai più", ha detto Ishiba durante una sessione della Commissione Bilancio della Camera.
Ha anche affermato che il Giappone deve dimostrare "cosa possiamo fare" per prevenire un'altra guerra, invece di "limitarsi a esprimere pensieri", aggiungendo che prenderà una decisione esaminando nel dettaglio le dichiarazioni passate.
Dopo aver assunto l'incarico l'anno scorso, ha espresso il desiderio di ripercorrere la storia del Paese e di trarne insegnamento.
Ishiba dovrebbe partecipare mercoledì a una cerimonia per commemorare il bombardamento atomico di Hiroshima, nel Giappone occidentale, del 6 agosto 1945, ha dichiarato il governo. Sabato si recherà poi nella prefettura di Nagasaki, nel Giappone sud-occidentale, per un'altra cerimonia commemorativa, in ricordo della devastazione di Nagasaki causata dalla bomba atomica del 9 agosto 1945.
In occasione del 50° anniversario nel 1995, l'allora Primo Ministro Tomiichi Murayama, leader di un importante partito di sinistra, espresse "profondo rimorso" e offrì le sue "sincere scuse" per il danno e la sofferenza causati dal Giappone alle popolazioni di molte nazioni.
Nel 2015, il primo ministro conservatore Shinzo Abe ha mantenuto frasi chiave come "aggressione" e "dominio coloniale" dalla dichiarazione e ha riconosciuto le passate scuse del Giappone senza offrirne di nuove.
Alcuni legislatori del LDP strettamente legati ad Abe non vogliono che Ishiba rilasci una dichiarazione che potrebbe indebolire la dichiarazione del 2015 che, a loro dire, ha contribuito a porre fine alla "diplomazia delle scuse" del Paese.

