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Niinami si dimette da presidente a causa della controversia sugli integratori

Il presidente in difficoltà della Japan Association of Business Executives (Keizai Doyukai) si è dimesso dopo aver perso consensi. A seguito di un'indagine della polizia sulla sua presunta importazione di integratori contenenti sostanze vietate.

L'organizzazione economica ha annunciato il 30 settembre di aver accettato le dimissioni di Takeshi Niinami durante una riunione del consiglio tenutasi in precedenza nella stessa giornata.

Fino alla nomina di un nuovo presidente, il vicepresidente Mutsuo Iwai, che è anche presidente della Japan Tobacco Inc., fungerà da rappresentante ad interim.

In una conferenza stampa pomeridiana, Iwai ha spiegato che i membri del consiglio erano divisi sullo status di Niinami e che forzare una votazione sulla sua continuazione come presidente avrebbe rischiato di dividere l'associazione.

Dopo che la notizia fu comunicata a Niinami, questi si offrì volontariamente di dimettersi.

Niinami ha affermato che una scissione all'interno dell'associazione "sarebbe estremamente problematica non solo per Doyukai, ma anche per il Giappone", il che lo ha portato a dimettersi.

"A dire il vero, c'erano cose che volevo ancora fare. Sono deluso", ha aggiunto.

Le dimissioni giungono in seguito allo scandalo scoppiato ad agosto, quando la polizia ha perquisito la residenza di Niinami a Tokyo con l'accusa di aver violato le leggi antidroga.

Le autorità stavano indagando sull'importazione dagli Stati Uniti di integratori contenenti tetraidrocannabinolo (THC), il composto psicoattivo presente nella cannabis.

I funzionari doganali hanno confermato che i supplementi superavano i limiti legali del Giappone.

Tuttavia, durante la perquisizione non sono state trovate sostanze illegali e i test antidroga su Niinami sono risultati negativi alla presenza di stupefacenti.

Il 1° settembre Niinami si è dimesso dalla carica di presidente della Suntory Holdings Ltd., adducendo la necessità di assumersi la responsabilità della controversia.

Pur sostenendo la propria innocenza e affermando di non aver violato alcuna legge, ha sospeso le sue attività presso Keizai Doyukai in attesa dell'esito di una revisione etica interna.