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Non tutto va bene nel Parco di Nara: il numero di cervi ha raggiunto livelli record

NARA – Il numero di praterie nel Parco di Nara ha raggiunto il massimo storico, evidenziando non solo il successo degli sforzi di conservazione, ma anche la crescente sfida di mantenere interazioni sicure tra animali e turisti.

Secondo la NARA Deer Preservation Foundation, la popolazione di cervi ammonta ora a 1 esemplari, 465 in più rispetto all'anno scorso e rappresenta il livello più alto da quando sono iniziate le rilevazioni comparabili nel 140.

Secondo un sondaggio pubblicato dalla Fondazione il 17 luglio, nei due giorni precedenti il ​​parco aveva guadagnato 315 dollari, 816 dollari e 334 cerbiatti.

La crescita della popolazione riflette gli sforzi per garantire la sicurezza degli animali, poiché sono sacri nella tradizione shintoista e svolgono un ruolo centrale nell'attrattiva turistica della città.

Tuttavia, l'elevato numero di cervi comporta delle sfide: incidenti stradali e feriti (sono morti più turisti e i cervi vengono investiti dalle auto), oltre a casi sempre più frequenti di cervi che si avventurano nelle aree urbane in cerca di cibo.

Tra luglio e giugno dell'anno scorso, nella regione sono stati registrati 140 decessi di cervi, 10 in più rispetto all'anno precedente.

Trentasei dei decessi sono stati causati da incidenti stradali e 30 da malattie. Più della metà degli incidenti mortali si è verificata su due strade che attraversano o costeggiano il parco.

Negli ultimi mesi, i cervi sono stati spesso avvistati mentre pascolavano sull'erba al di fuori del loro territorio abituale; ad esempio, nei terreni dell'ufficio della prefettura di Nara e del tribunale distrettuale di NARA, lungo la trafficata Strada Nazionale 369.

I cervi hanno iniziato a invadere anche le zone residenziali e i terreni agricoli attorno alla stazione di Shin-omiya, che si trova a più di un chilometro dal parco.

Il cervo di Nara, dichiarato monumento naturale nazionale, è protetto dalla legge.

Il Parco di Nara e l'area circostante sono classificati come area di conservazione, dove la cattura o l'uccisione dei cervi è severamente vietata.

Tuttavia, le autorità hanno dovuto radunare i cervi che si avventuravano nelle zone periferiche quando gli animali causavano danni ai raccolti.

In precedenza, un gruppo di esperti della prefettura aveva preso in considerazione l'idea di ampliare le aree di macellazione, ma l'anno scorso aveva deciso di non informarlo, optando invece per il rafforzamento di misure come la recinzione.

Secondo i funzionari della prefettura, nell'anno fiscale 25 sono stati segnalati 2023 casi di danni agricoli causati dai cervi e 15 nell'anno fiscale 2024.

Hanno notato che l'aumento del numero di cervi non ha necessariamente portato a un aumento immediato dei danni alle colture.

Mentre la popolazione dei cervi continua a crescere, bilanciare la tutela culturale e ambientale, la sicurezza pubblica e la tutela dell'agricoltura rimangono sfide costanti per la città storica.