Che potere hanno le autorità locali in Giappone?
In Giappone, le autorità locali hanno molto potere. Questo perché il paese è diviso in tanti piccoli villaggi e città, ciascuno con il proprio governo. Il governo nazionale di Tokyo ha pochissimo controllo su queste piccole unità.
Il Giappone è diviso in 47 prefetture e 1 comuni che compongono il livello di governo locale. I confini delle prefetture, a partire dalla riforma Meiji, corrispondono in gran parte a quelli degli antichi feudi, amministrati dai Daimyo durante il periodo Edo.
Fino al 1945, un po’ come i dipartimenti francesi, le prefetture e i comuni erano solo agenti del potere centrale, responsabili dell’attuazione delle decisioni prese da Tokyo. Dopo il 1945 e le prime elezioni locali organizzate il 5 aprile 1947, venne avviato un processo di empowerment degli enti locali, inteso a promuovere la democratizzazione attraverso il decentramento, sostenuto dalle forze di occupazione americane. I governatori sono eletti a suffragio universale e le assemblee municipali e prefettizie esercitano un ampio potere, essendo responsabili per questioni di polizia, istruzione secondaria o sanità. Le grandi città, e in particolare il governatore di Tokyo, pesano molto POLICY considerevole.
Questo processo di empowerment è stato rafforzato nel 2000 con l'adozione di una legge sull'autonomia locale, che garantisce una maggiore indipendenza finanziaria agli enti locali. Tuttavia, la catena di responsabilità resta quella delle autorità centrali, che formulano gli obiettivi politici nei confronti degli enti locali, responsabili della loro attuazione. Sui temi più delicati, il peso degli enti locali – che hanno il potere di rallentarne l’attuazione – è comunque significativo. Ciò è particolarmente vero per le questioni nucleari, soprattutto dopo il disastro di Fukushima.
A Okinawa, i successivi governatori, in conflitto permanente con Tokyo, si oppongono allo spostamento delle basi americane. A Tokyo, Ishihara Shintaro intervenne sulla questione delle isole Senkaku (Diaoyu in cinese) proponendo di acquistarle per integrarle nella municipalità, facendo precipitare la decisione del governo centrale, nel 2012, di nazionalizzare l'arcipelago.1.
In termini di distribuzione del bilancio, le entrate degli enti locali rappresentano il 43,3% del totale mentre le spese locali ammontano al 58,4% del bilancio nazionale. Gli enti locali dipendono quindi dagli enti centrali per una parte significativa delle loro entrate, soprattutto nelle prefetture più povere, dove i fenomeni di invecchiamento e spopolamento sono più accentuati.