Foto/Illustrazione

Un team giapponese usa i batteri per colpire e ridurre i tumori cancerosi

In un esperimento condotto sui topi, i ricercatori giapponesi sono riusciti a colpire e ridurre le cellule tumorali con batteri naturali, uno sviluppo che ritengono aprirà la strada a nuove terapie.

Composto principalmente da scienziati del Japan Advanced Institute of Science and Technology (JAIST) e dell'Università di Tsukuba, il team ha pubblicato i suoi risultati su una rivista britannica ad agosto.

"Il nostro piano è quello di introdurre il nostro metodo nella pratica clinica come una tecnologia completamente nuova per affrontare i tumori per i quali i trattamenti convenzionali si sono dimostrati inefficaci", ha affermato Eijiro Miyako, professore di bioingegneria presso il JAIST.

Miyako e i suoi colleghi hanno sfruttato la capacità dei batteri naturali di colpire le cellule animali.

La nuova terapia offre un nuovo approccio al trattamento del carcinoma, diverso dalla chemioterapia o dalla chirurgia tradizionali.

Lo studio ha utilizzato Rhodopseudomonas palustris, un batterio presente nelle risaie, e Proteus mirabilis, precedentemente identificato nelle cellule di carcinoma del topo.

Entrambi sono attratti dall'ambiente ipossico caratteristico dei tumori maligni.

Per valutarne l'efficacia, il team di ricerca ha introdotto entrambi i tipi di batteri in un gruppo di 25 topi con tumori del colon-retto, delle ovaie e del pancreas, trapiantati da pazienti umani.

Ha dimostrato che Rhodopseudomonas palustris attrae Il Proteus mirabilis raggiunge le cellule tumorali attraverso il flusso sanguigno, il che a sua volta consente al Proteus mirabilis di proliferare a un ritmo sorprendentemente rapido attorno ai tumori.

Proteus mirabilis rilasciato Una grande quantità di proteine ​​dissolve le cellule tumorali e i vasi sanguigni circostanti, riducendo l'apporto di nutrienti alle cellule. Il team ha affermato che il batterio si estende anche come una lancia per perforare e distruggere le cellule tumorali.

Tumori di tutti i tipi, inizialmente di diverse centinaia di millimetri cubi di dimensioni, hanno iniziato a ridursi entro pochi giorni dalla somministrazione del batterio e sono diventati impercettibili nel giro di circa una settimana.

Sebbene in Giappone la ricerca sui trattamenti antitumorali basati sui batteri sia relativamente rara, in Europa e negli Stati Uniti è già in corso una sperimentazione clinica che utilizza un bacillo geneticamente modificato.

Miyako ha affermato che il suo team prevede di iniziare la prima fase di sperimentazioni cliniche tra cinque o sei anni.

I risultati del team sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature Biomedical Engineering il 5 agosto (https://doi.org/10.1038/S41551-025-01459-9).