Amazon Japan sospettata di aver costretto i rivenditori ad abbassare i prezzi dei suoi prodotti

Amazon Japan sospettata di aver costretto i rivenditori ad abbassare i prezzi dei suoi prodotti

Martedì l'autorità antitrust giapponese ha condotto un'indagine contro la filiale giapponese di Amazon.com Inc., accusata di aver costretto i rivenditori a ridurre i prezzi dei prodotti venduti sul suo sito di shopping online, hanno riferito fonti vicine alla questione.

Amazon Japan GK avrebbe violato la legge antimonopolio costringendo i rivenditori a ridurre i prezzi in cambio dell'esposizione dei loro prodotti nelle posizioni più visibili agli utenti della sua piattaforma, sospettando anche il coinvolgimento della sede centrale statunitense.

La mossa arriva mentre le autorità antitrust statunitensi ed europee, secondo quanto riferito, hanno intensificato le indagini sul colosso della tecnologia per il sospetto di esercitare pressioni inappropriate sui venditori terzi approfittando della sua posizione dominante.

Il sito di e-commerce di Amazon dispone di un "mercato" in cui i rivenditori esterni possono vendere i propri prodotti oltre a vendere i propri prodotti. I fornitori consigliati da Amazon verranno visualizzati nell'apposita area, facilmente reperibili dagli utenti.

Amazon richiede ai rivenditori che desiderano stabilirsi nella zona di "vendere prodotti a prezzi competitivi" ed è sospettato di minacciare di ritirare i propri prodotti se si rifiutano di abbassare i prezzi al di sotto di quelli delle piattaforme di shopping online rivali, hanno detto le fonti.

La Japan Fair Trade Commission considera tali atti una violazione della legge antimonopolio che vieta alle aziende di abusare del proprio potere sulla base della loro posizione contrattuale dominante e di condurre transazioni a condizioni restrittive.

Si prevede che l'organismo di vigilanza richiederà presto informazioni ai rivenditori sui loro rapporti con Amazon, dicono le fonti.

Anche Amazon Japan è stata indagata dall’autorità di vigilanza per violazioni antitrust nel 2016 e nel 2018.