Come non dire nulla in scala giapponese

Come non dire nulla in giapponese?

Il mistero del giapponese “prego”

È un umido pomeriggio autunnale a Tokyo. Le foglie appassite ricoprono lentamente i marciapiedi trafficati e, come una chiave perduta in un vasto giardino, rimane una domanda a cui possiamo provare a rispondere: come si dice "prego" in giapponese?

Mentre esploriamo le sfumature della comunicazione giapponese, scopriamo una cultura in cui dire "prego" è in realtà più complesso di quanto sembri. Benvenuti in questa panoramica dei diversi modi per dire "prego" in giapponese.

Tradurre “prego” in giapponese è un’arte sottile

È fondamentale capire che la comunicazione in Giappone si basa fortemente sul contesto, sull’umiltà e sul rispetto reciproco. Mentre in francese, inglese o spagnolo abbiamo un modo standard per dire "prego" dopo aver fatto un favore o aver fatto un favore, il giapponese affronta la situazione in modo diverso.

“Dou itashimashite” è la traduzione letterale di “prego” in giapponese, ma in realtà è usato raramente nelle conversazioni quotidiane. È abbastanza comune rispondere con "iie, iie", che significa "no, no", per minimizzare l'azione appena compiuta. Inoltre, in giapponese, il silenzio è talvolta considerato oro. Non rispondere a un ringraziamento, semplicemente annuendo o sorridendo, è una risposta del tutto accettabile ed educata.

Il BA per dire "Prego" in giapponese

In un contesto più informale potremmo invece usare "Kini shinaide" che significa "non preoccuparti", oppure "Tondemo nai", letteralmente: "non è proprio niente". Queste espressioni mantengono l’alto livello di umiltà radicato nella cultura giapponese. È il loro modo unico di dire "prego", semplicemente minimizzando l'azione gentile che hanno appena compiuto.

Questo approccio evidenzia l’aspetto della cortesia implicito nella lingua giapponese che molti di noi trovano confuso e affascinante. I giapponesi sono sempre attenti a rispettare gli altri e a non sembrare troppo presuntuosi. Che si tratti di “Dou itashimashite”, “iie, iie” o “tondemo nai”, si sente una sfumatura di umiltà e gentilezza.

Nell’intimità del “Prego”

Le generazioni più giovani, tuttavia, a volte possono utilizzare la versione più casual “No prob” che è “Nandemo nai yo”. Ma anche allora questa espressione è usata più spesso tra gli amici intimi.

La ricchezza delle lingue

Lo studio di questa semplice risposta fornisce informazioni sul paese, sulla sua cultura e sui suoi valori. Il Giappone ci insegna che ogni interazione sociale può trasformarsi in una danza di cortesia e umiltà, anche attraverso il ringraziamento. Quindi la prossima volta che fai un favore a un giapponese, scegli attentamente il tuo “prego”, perché non è affatto “niente”. Le parole hanno un peso, trasmettono rispetto e comprensione reciproca. È quindi fondamentale sceglierli con saggezza.