come si dice gatto in giapponese?

I mille e uno volti del gatto nella lingua di Sakura

Nel paese del Sol Levante, il gatto – o meglio, nella sua manifestazione linguistica – si integra così bene nella cultura da diventare quasi inseparabile. Da dove veniamo, nei nostri spazi occidentali comodamente familiari, chiamiamo questo animale mistico e talvolta criptico un “gatto”. In Giappone, questa creatura riceve una distinzione speciale: si chiama "neko".

Il viaggio linguistico del gatto: Neko

Per chi non lo sapesse, “neko” sembra una parola singolare, una semplice rappresentazione di ciò che chiamiamo gatto. Ma come molti elementi della lingua giapponese, neko può essere tradotto in diversi modi. È un viaggio linguistico per chiunque cerchi di decifrarne le complessità.

Neko è composto da hiragana (ねこ), uno degli alfabeti fonetici del giapponese. Cerca di catturare l'essenza di un suono piuttosto che descrivere un'immagine. Serve per esprimere non solo il termine universale "gatto", ma se combinato con altre parole può riferirsi a diversi tipi di gatti, come "yamaneko" (gatto selvatico) o "ie-neko" (gatto domestico).

L'eco di Neko nella cultura pop giapponese

Al di là della lingua, il “neko” occupa un posto importante nella cultura popolare. Ricorda il Maneki-neko, chiamato anche il gatto fortunato. Questa statua del gatto, con la zampa in aria, è un emblema cruciale della cultura giapponese. Il suo significato è profondamente radicato nell'iconografia religiosa e popolare del paese, simboleggiando buona fortuna e ricchezza.

Infine, come parlare di gatti in Giappone senza menzionare il fantastico mondo dei manga e degli anime? Le “ragazze Neko”, personaggi femminili che indossano attributi felini, sono onnipresenti in queste opere di narrativa. Allo stesso modo, "neko" ha trovato la sua strada nello slang giapponese moderno per riferirsi a una giovane ragazza generalmente civettuola.

L'ombra felina nella lingua giapponese: Nyan

Un'altra affascinante variante della parola gatto, abbiamo “nyan”. Questo nome è più specifico, generalmente usato per imitare il miagolio del gatto in giapponese. Questo particolare affetto per i discorsi dei gatti ha portato alla creazione del Nyan Cat, questa popolare icona della cultura di Internet che assume la forma di un gatto pixelato dai colori vivaci, che vola nello spazio lasciando dietro di sé un arcobaleno nel cielo.

L'eterno splendore dei gatti nel Paese del Sol Levante

Nel corso degli anni il “neko” ha continuato a ricoprire un ruolo prezioso nel tessuto culturale giapponese. La sua presenza influente si estende alla musica, alla letteratura, alle credenze religiose, all'arte e persino alle espressioni quotidiane. La frase “neko ni koban”, ad esempio, significa letteralmente “dare monete d’oro a un gatto”, un’idea simile al nostro “lanciare perle ai maiali”.

L'esistenza del gatto in Giappone trascende la semplice nozione di animale domestico. Tra linguaggio, mitologia e immaginario collettivo, il termine “neko” cristallizza questo fascino e rispetto per l’animale a cui nessuna traduzione può rendere giustizia. C'è uno zoomorfismo singolare in questa cultura come dimostrato dal “neko”. Per i giapponesi “neko” non è solo una parola, è una storia da raccontare.