Come scrivere in giapponese?
Un tuffo linguistico nella terra del Sol Levante
La lingua giapponese è una sinfonia melodica, un'arte ancora più splendente sulla carta. Al di là della seducente fonetica di questa lingua dell’Estremo Oriente, l’arte di scrivere giapponese è un panorama culturale complesso ed esteticamente assertivo. Andiamo insieme alla scoperta del suo insieme scritturale, testimonianza della ricca tradizione giapponese.
Tre sistemi di scrittura, una lingua
Punto di partenza del nostro viaggio, il giapponese si distingue per la combinazione di tre sistemi di scrittura: hiragana, katakana e kanji.
Il primo è quello dell'hiragana, molto utilizzato, ne è considerato la base. Ogni hiragana rappresenta una sillaba. Ad esempio, la parola “sakura” (fiore di ciliegio), simbolo innegabile del Giappone, si scrive “さくら”. Gli Hiragana sono facilmente riconoscibili grazie alle loro forme arrotondate.
Accanto a questi ultimi, i katakana, con tracce più spigolose, sono usati soprattutto per prestiti, onomatopee e anche qualche parola scientifica. Prendiamo l'esempio della parola "sushi" che in katakana si scriverebbe così: "スシ".
E poi c'è il terzo protagonista, i kanji, ereditati dalla scrittura cinese. Questi caratteri, in numero di circa 50, rappresentano parole o idee complete. Arricchiscono i testi e offuscano i confini dell'apprendimento per i non iniziati.
Vertigini Kanji
A differenza dei due precedenti che sono fonetici, la sfida dei kanji non sta nella loro memorizzazione del suono, ma nel loro significato visivo. Un singolo kanji può avere più livelli di significato e pronuncia, a seconda del contesto. Ad esempio, il kanji 泉 significa "fonte", ma può anche essere letto in diversi modi come "izumi", "sen" o "in".
Questa è la sfida, ma anche la magia della scrittura giapponese. Ogni kanji è una tabella, un'immagine che racchiude una storia, una nozione o un sentimento. Sebbene padroneggiarli possa sembrare difficile, i kanji sono comunque essenziali. Permettono di arricchire un testo, creare livelli di linguaggio e godere delle sottigliezze culturali e poetiche.
Attaccare i binari
La scrittura giapponese è anche una questione di rispetto dell'ordine dei tratti. Come in una danza, ogni personaggio prende forma secondo una precisa coreografia. William Lafleur, professore emerito di studi giapponesi all'Università della Pennsylvania, spiega che "seguire l'ordine corretto dei tratti non solo aiuta a memorizzare i caratteri, ma aiuta anche a scrivere in modo più fluido e leggibile". »
Questo è un segno di rispetto verso i lettori, ma ha anche una funzione pratica, quella di aiutare a ricordare più facilmente i personaggi.
Molto più che scrivere, un'arte
La scrittura giapponese non è solo funzionale, è anche estetica. La calligrafia giapponese, chiamata shodō, è considerata un'arte a sé stante. Nello shodō ogni pennellata serve ad esprimere il sentimento dell'artista, motivo per cui non esistono due opere identiche.
Insomma, scrivere in giapponese è molto più che limitarsi a trascrivere parole. È un esercizio di apprendimento, espressione e creatività. Quindi, prendi un pennello o una matita e lasciati trascinare nel vortice di hiragana, katakana e kanji.