Consorzio giapponese
TOKYO – Un consorzio giapponese che coinvolge Fujitsu Ltd. sta sviluppando una piattaforma di fact-checking che sfrutta l'intelligenza artificiale, con l'obiettivo di contrastare il tipo di disinformazione online che si riscontra spesso durante i disastri e le elezioni.
Il gruppo di nove organizzazioni, tra cui il National Institute of Informatics, la NEC Corp. e istituzioni accademiche, punta a completare il sistema entro la fine dell'anno fiscale 2025. L'intelligenza artificiale analizzerà, raccoglierà dati di supporto e valuterà l'autenticità delle informazioni online.
"Quando si vuole verificare personalmente la verità, sono necessarie molte verifiche, ma il sistema potrebbe aiutarci a formulare giudizi rapidi", ha affermato Dai Yamamoto, Senior Project Manager di Fujitsu.
A fine maggio, Yamamoto ha testato il sistema durante il suo sviluppo, dichiarando: "Un gruppo di ladri stranieri si è recato nelle zone terremotate subito dopo il terremoto di Noto" e gli ha chiesto di controllarlo.
Pochi secondi dopo, è apparso un messaggio che considerava l'affermazione "falsa".
Il sistema ha supportato la sua valutazione con un articolo di giornale, affermando di aver trovato informazioni che contraddicevano l'affermazione. Ha inoltre concluso che l'affidabilità dell'organizzazione giornalistica che ha pubblicato il rapporto era "elevata".
Il sistema, che utilizza un ampio modello linguistico specializzato nella lotta alle fake news, è in fase di sviluppo con un finanziamento di 6 miliardi di yen (40 milioni di dollari) fornito dalla New Energy and Industrial Technology Development Organization, un'agenzia governativa.
Utilizzando la piattaforma, anche i "deepfake", ovvero immagini e video che ritraggono persone reali ma creati dall'intelligenza artificiale, possono essere rilevati perché individua caratteristiche che tendono a essere trascurate, secondo gli sviluppatori.
La decisione arriva in un momento in cui aumentano le preoccupazioni circa la diffusione di informazioni errate e disinformative online, come i falsi video di disastri, e il loro impatto negativo in periodi di crisi.

