Da dove vengono i manga?

Da dove vengono i manga?

Manga (cartone animato) – come i film e i videogiochi che ne derivano – sono uno degli elementi più facilmente identificabili del cultura giapponese contemporaneo. In Giappone hanno una distribuzione massiccia e nel 2019 hanno rappresentato più di un quarto del fatturato del mercato dell’editoria cartacea e digitale, con un valore di 4 miliardi di dollari.

Inizialmente destinati a ragazzi e ragazze, i temi si sono evoluti e si estendono a tutti i tipi di pubblico. Il manga è anche uno dei principali strumenti dell'influenza culturale del Giappone e dei suoi paesi potenza morbida. In Francia, uno dei principali paesi consumatori del genere, i manga rappresentano il 40% del mercato dei fumetti. Sono il simbolo della modernità in Giappone. La prima rivista illustrata per ragazzi fu pubblicata nel 1895, ma la distribuzione di massa risale agli anni Cinquanta, sul modello dei fumetti importati dalle truppe di occupazione americane, ed entrarono rapidamente nella cultura popolare.

Tuttavia, questa forma di espressione è ancorata a un passato molto più antico e corrisponde a forme e riferimenti estetici molto giapponesi.1. A differenza dei fumetti occidentali, i manga affrontano tutti i temi, come l'amicizia romantica tra ragazzi o ragazze, senza riluttanza o vincoli morali. Si fa riferimento all'erotismo, molto presente nei manga non destinati solo agli adulti shunga (春画), stampe erotiche, molte delle quali destinate all'educazione sessuale prima del matrimonio. Anche la molteplicità delle figure mostruose – a cui si ispirano, tra gli altri, i famosi Pokémon – e la violenza fanno parte delle rappresentazioni tradizionali della cultura giapponese.

Questa tradizione di espressione attraverso le immagini è infatti antica. Il termine “manga” esiste dal 1798, data di pubblicazione del primo libro illustrato.2. Ma dal XIIe secolo, i rotoli di caricature di animali sono talvolta considerati gli antenati di questa forma di espressione3. L'impaginazione, il taglio dei piani e le tinte piatte caratteristiche dello stile manga furono influenzati dallo stile delle stampe tradizionali giapponesi (Ukiyo-e, ukiyo-e), così come la distribuzione di massa, resa possibile sia alle stampe che ai manga dal basso costo delle tecniche di stampa4.


1. Questo è il termine giapponese manga che venne poi utilizzato in Cina (Manhua) e Corea (manhwa) per designare questo tipo di produzione.

2. Riguarda Shiki Yukikai (四季交加, “i cambi di stagione”), primo libro illustrato pubblicato nel 1798.

3. Chôjû-giga (長寿戯画, “rotoli di caricature”).

4. Jean-Marie Bouissou, “Il crescente potere culturale del Giappone. The Esempio of Mangas in France”, contributo alla conferenza internazionale “Mobile and Pop Culture in Asia”, Hallym University, Chuncheon, Corea (28 e 29 ottobre 2006), pubblicato in Jaqueline Berndt, Steffi Richter (a cura di), Leggere Manga. Percezioni locali e globali dei fumetti giapponesi, Lipsia, Leipziger Universitätsverlag, 2006 (https://hal-sciencespo.archives-ouvertes.fr/).