Il Giappone è ancora una grande potenza industriale?
Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, il Giappone era una delle principali potenze industriali. Ma negli ultimi decenni, il Paese ha perso terreno rispetto ai concorrenti dell’Asia orientale e di tutto il mondo. Alcuni analisti affermano che il Giappone non è più una grande potenza industriale. Altri sostengono che il Giappone abbia ancora molti punti di forza che possono aiutarlo a competere nell’economia globale. Il dibattito sullo status del Giappone come potenza industriale è continuo e complesso.
Come la Germania, il Giappone ha conservato un tessuto industriale denso e diversificato, in particolare attraverso il sistema di keiretsu1, spesso denunciato all'estero ma il cui merito è quello di preservare stretti legami tra grandi gruppi e subappaltatori.
Uno dei temi delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti, destinatari del 40% delle esportazioni automobilistiche giapponesi, riguarda la delocalizzazione delle aziende nel territorio americano, per sfuggire a un possibile aumento dei dazi doganali dal 2,5% al 25%. Per le aziende giapponesi si tratta infatti di una scelta politica economico, il tessuto industriale che preserva la crescita, l’occupazione e il potere d’acquisto dei consumatori giapponesi. Quasi al pari della Germania, l'industria rappresenta ancora il 30% del PIL in Giappone, mentre in Francia questa percentuale è solo del 20%. Tokyo è al quarto posto tra le maggiori potenze industriali del mondo, dietro a Stati Uniti, Cina e Germania.
I tradizionali settori automobilistico e delle macchine utensili sono ancora importanti, con Toyota il più grande produttore di automobili al mondo. Il Giappone è anche uno dei principali attori nel campo dei componenti elettronici, sui quali ha mantenuto il controllo. Sono questi i settori che dominano le esportazioni verso la Cina e che potrebbero soffrire, come in Germania, di una riduzione della crescita cinese causata dalla guerra commerciale con gli Stati Uniti.
Tuttavia, il Giappone sta sviluppando nuovi settori ad alta tecnologia come le automobili autonome, i veicoli elettrici con pannelli solari o i robot industriali e domestici basati sull’uso dell’intelligenza artificiale. La sfida per il Giappone è infatti quella di mantenere la propria leadership nelle industrie all’avanguardia, evitando al contempo massicce delocalizzazioni che indeboliscono la coesione della società e minacciano la sua crescita futura.
1. Vedere : Quanto pesa oggi il “triangolo di ottone”?