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La GSDF riorganizzerà le unità d'élite per rafforzare la risposta alle crisi

Il Ministero della Difesa ha annunciato che creerà un'unità d'élite all'interno della Forza di autodifesa terrestre per rispondere rapidamente alle emergenze, come l'evacuazione di cittadini giapponesi dalle zone di conflitto.

La formazione dell'unità è prevista per l'anno fiscale 2026 e unirà due forze già esistenti: lo Special Operations Group (SOG) e il Central Readiness Regiment (CRR).

Il ministro della Difesa, generale Nakatani, ha sottolineato l'importanza strategica dell'iniziativa, sottolineando che il Giappone ha una vasta costa e molte isole isolate.

"Queste vulnerabilità geografiche richiedono una risposta decisa alle minacce non convenzionali, tra cui le operazioni di guerriglia e delle forze speciali", ha affermato.

La forza speciale sarà composta da circa 1.200 uomini, tra cui i 400 membri del SOG e gli 800 membri del CRR.

Sarà guidato da un generale di divisione e avrà sede nel campo Narashino a Funabashi, nella prefettura di Chiba, dove ha sede il SOG.

Il SOG è stato creato nel 2004 in risposta agli attacchi terroristici dell'11 settembre negli Stati Uniti. Ispirato ai Berretti Verdi americani e ad altre unità d'élite simili, è specializzato in antiterrorismo, guerriglia e operazioni di soccorso all'estero.

È considerata l'unità militare più segreta del Giappone e la maggior parte dei suoi membri mantiene riservata la propria affiliazione.

Il gruppo sarebbe probabilmente il primo a schierarsi per riconquistare i territori occupati, come le contese isole Senkaku nella prefettura di Okinawa.

Il CRR funge da forza di rapido dispiegamento del Giappone per missioni all'estero ed emergenze nazionali, comprese potenziali incursioni nell'area metropolitana di Tokyo.

Negli ultimi anni, il CRR ha svolto un ruolo sempre più importante nella protezione e nell'evacuazione dei giapponesi coinvolti in situazioni di instabilità, in particolare in Medio Oriente.

L'integrazione delle due forze riflette la crescente complessità e pericolosità delle missioni sia in patria che all'estero, ha affermato un funzionario della GSDF, aggiungendo che tali situazioni richiedono "capacità specializzate e avanzate per rispondere a minacce simultanee e multiformi".

Sebbene specifici cambiamenti operativi restino riservati, fonti interne al ministero suggeriscono che il consolidamento sia dovuto alla sovrapposizione di responsabilità nelle missioni di evacuazione all'estero.

Le due unità hanno già condotto esercitazioni di addestramento congiunte, dove i veterani del SOG fornivano istruzioni al personale del CRR sulla prontezza al combattimento nelle zone di conflitto.

Il Ministero della Difesa vuole essere pienamente preparato ad affrontare una crisi nello Stretto di Taiwan.

Le autorità stimano che se la Cina decidesse di invadere Taiwan, fino a 20.000 cittadini giapponesi dovrebbero essere evacuati.

In questo scenario, la nuova unità potrebbe essere incaricata di organizzare evacuazioni attraverso paesi terzi.

(Questo articolo è stato scritto da Mizuki Sato e Daisuke Yajima.)