Ceramica Raku giapponese
Storia e origini
La ceramica Raku è una forma di arte ceramica giapponese che risale alla fine del XVI secolo. La sua creazione è generalmente attribuita a un vasaio di nome Chojiro, che creò pezzi per il monaco e devoto ceramista Sen-no-Rikyu. La ceramica Raku è stata fortemente influenzata dal wabi-sabi, un concetto giapponese che abbraccia la bellezza dell'imperfezione e della semplicità. La ceramica Raku era considerata una forma d'arte molto popolare tra nobili, samurai e monaci, poiché considerata una forma di espressione personale e spirituale.
Caratteristiche e tecniche
I pezzi in ceramica Raku si caratterizzano per il colore e la consistenza. I colori sono generalmente terrosi, vanno dal marrone al rosso, e la consistenza è molto spesso ruvida e irregolare. Le tecniche tipiche di produzione Raku includono il disegno a mano, l'uso di smalti al piombo, il riscaldamento rapido e il raffreddamento rapido. Quest'ultima si ottiene ponendo il pezzo ancora caldo in un contenitore pieno di alimenti come foglie, scaglie di metallo o trucioli di legno che producono colori e consistenze varie.
Evoluzione e apprezzamento moderno
Nel corso dei secoli, la ceramica Raku si è evoluta per riflettere i gusti e le idee dei diversi gruppi che la utilizzavano. I pezzi moderni sono considerati opere d'arte, sebbene siano ancora ispirati al concetto di wabi-sabi. Le ceramiche Raku sono apprezzate per la loro naturale bellezza, semplicità e unicità. I pezzi moderni sono spesso esposti in gallerie d'arte e musei e sono considerati opere d'arte preziose e ricercate.