La corte conferma il rigetto del ricorso per la chiusura del reattore nucleare della prefettura di Miyagi
Mercoledì l'Alta Corte di Sendai ha confermato la sentenza di un tribunale di grado inferiore che respingeva l'appello dei residenti locali per la chiusura di un reattore nucleare nel nord-est del Giappone, affermando che non erano riusciti a fornire prove sostanziali dell'esistenza di un rischio significativo di incidente.
"Non è stato dimostrato che il rischio di danno ai diritti umani derivante dalla ripresa delle operazioni costituisca un pericolo concreto che giustifichi un ordine di sospensione", ha affermato il giudice presidente Moriharu Kurasawa pronunciando la sua sentenza sulla tranche n. 2 del nucleare di Onagawa centrale elettrica. nella prefettura di Miyagi.
L'unità è stata riavviata il mese scorso, diventando il primo reattore a funzionare nel nord-est del Giappone da quando la regione è stata colpita dal devastante terremoto e dallo tsunami del 2011. Attualmente è fuori servizio per le ispezioni di routine prima dell'avvio previsto per le operazioni commerciali a dicembre.
Nella causa intentata da 17 residenti della città di Ishinomaki, i querelanti hanno sostenuto che i piani di evacuazione preparati dalle autorità della città e della prefettura erano insufficienti.
Se viene emesso un ordine di evacuazione a seguito di un incidente nucleare, i residenti non saranno in grado di fuggire dalle aree entro un raggio di 30 chilometri dalla centrale per un lungo periodo di tempo a causa degli ingorghi, presentando un alto rischio di esposizione alle radiazioni, hanno detto.
L'ultima sentenza fa seguito a quella emessa dalla Corte distrettuale di Sendai nel maggio dello scorso anno, che respingeva le preoccupazioni dei ricorrenti circa le carenze nei piani di evacuazione di emergenza della centrale nucleare, affermando che non erano rilevanti perché non si poteva presumere che fosse probabile un grave incidente.
I tre reattori nucleari della centrale di Onagawa sono stati spenti dopo essere stati colpiti dal violento terremoto dell'11 marzo 2011. Il reattore n. 2 ha superato la revisione nazionale sulla sicurezza nel febbraio 2020 e successivamente ha ottenuto il consenso locale per riprendere le sue attività.
L’Unità 2 è stato anche il primo reattore ad acqua bollente – dello stesso tipo dei reattori di Fukushima Daiichi che hanno subito fusioni di combustibile durante la crisi nucleare – a entrare in funzione dopo il disastro del 2011.