L'attivista di Hong Kong Agnes Chow ricorda la sua esperienza in prigione in un video online
La famosa attivista pro-democrazia Agnes Chow, che l'anno scorso ha rivelato di aver lasciato Hong Kong per studiare in Canada senza intenzione di tornarvi, ha pubblicato un video online che ricorda il suo tempo dietro le sbarre.
È stata imprigionata per circa sette mesi fino a giugno 2021 in una prigione di Hong Kong per incitamento a una protesta non autorizzata nel 2019. Lunedì, Chow ha pubblicato un video di 23 minuti su YouTube, segnando il suo ritorno ai servizi sociali della piattaforma mediatica dopo tre anni. assenza.
Nel video intitolato "I miei giorni in prigione", la 27enne racconta dettagliatamente il tempo trascorso lì, toccando argomenti come il lavoro carcerario, l'orario dei pasti e le attività del tempo libero.
Chow ha detto di aver letto più di 20 romanzi dell'autore giapponese Keigo Higashino e molte altre popolari serie fantasy, affermando che l'hanno aiutata a dimenticare la dura realtà della sua situazione.
"A volte, quando finivo un romanzo e tornavo alla realtà... circondata da muri, seduta su un letto rigido, mi riempiva davvero di un sentimento di solitudine e tristezza", ricorda.
Alla fine del video, Chow sottolinea che non prende con leggerezza la libertà che ha ora di parlare davanti alla telecamera, aggiungendo che spera di continuare a fare video in futuro.
Chow è attualmente sulla lista dei ricercati dopo aver mancato di rispettare le condizioni di cauzione lo scorso dicembre. L'attivista ha annunciato che sarebbe rimasta in Canada per paura di essere detenuta e che probabilmente non sarebbe mai più tornata a Hong Kong.
La polizia di Hong Kong ha condannato Chow per le sue azioni, dicendo che "non avrebbero risparmiato gli sforzi" per assicurarla alla giustizia in conformità con la legge, e che sarebbe stata "perseguitata a vita" a meno che non si fosse ritirata.
Chow è stato condannato insieme agli altri attivisti Joshua Wong e Ivan Lam per il loro coinvolgimento nella protesta pro-democrazia del 21 giugno 2019, durante la quale per lo più giovani manifestanti hanno assediato il quartier generale della polizia della città.
La sua padronanza del giapponese da autodidatta e l'attivismo sui social media l'hanno aiutata a diventare popolare in Giappone, dove alcuni media l'hanno soprannominata la "Dea della democrazia".