L'ex primo ministro giapponese Tomiichi Murayama muore a 101 anni

L'ex primo ministro giapponese Tomiichi Murayama muore a 101 anni

TOKYO – Tomiichi Murayama, primo ministro dal giugno 1994 al gennaio 1996, è morto venerdì, secondo quanto riferito da una fonte. Aveva 101 anni.

Murayama è diventato il primo primo ministro socialista in 47 anni, guidando un'alleanza senza precedenti tra rivali politici di lunga data: il suo Partito Socialdemocratico e il conservatore Partito Liberal Democratico, nonché il piccolo gruppo scissionista del LDP, ormai defunto, il Nuovo Partito Sakigake.

Sebbene Murayama abbia affrontato numerose questioni irrisolte durante i suoi 18 mesi al potere, il suo partito è stato accusato di aver perso la propria identità scendendo a compromessi con i partner della coalizione e facendo marcia indietro sulle politiche fondamentali.

Come Primo Ministro, nel 1995 rilasciò una dichiarazione in occasione del 50° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale, esprimendo il "profondo rimorso" e le "sincere scuse" del Giappone per gli "enormi danni e sofferenze" inflitti dal suo dominio coloniale e dalla sua aggressione. La "Dichiarazione di Murayama" è stata confermata dai governi successivi.

Nel 1994 il suo governo approvò anche una legge per risarcire le vittime sopravvissute ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.

Nel 1995 fondò l'organizzazione umanitaria semi-ufficiale Asian Women's Fund, oggi non più esistente, per risarcire le donne costrette alla schiavitù sessuale nei bordelli militari giapponesi durante la Seconda guerra mondiale.

Originario della prefettura di Oita, nel Giappone sud-occidentale, Murayama ha anche elaborato una tabella di marcia per risolvere i casi di avvelenamento da mercurio di Minamata nelle prefetture di Kumamoto e Niigata.

In qualità di leader dell'SDP, Murayama riconobbe la legittimità delle Forze di autodifesa, del Trattato di sicurezza tra Giappone e Stati Uniti, della bandiera Hinomaru e dell'inno Kimigayo, a cui il suo partito si era precedentemente opposto a causa della sua posizione pacifista.

Nel 1995 dovette affrontare anche una serie di gravi crisi, tra cui il grande terremoto di Hanshin, che uccise più di 6.000 persone, e l'attacco con gas nervino sarin nella metropolitana di Tokyo da parte della setta AUM Shinrikyo.

Anche il rapimento e lo stupro di una studentessa a Okinawa da parte di tre militari statunitensi hanno scatenato massicce proteste locali contro la presenza militare statunitense in Giappone.

Murayama venne eletto per la prima volta alla Camera dei rappresentanti nel 1972, dopo essersi laureato all'Università Meiji e aver ricoperto la carica di membro dell'Assemblea cittadina e prefettizia di Oita.

Dopo aver svolto un totale di otto mandati nella camera bassa, si ritirò dalla politica nel giugno 2000 senza ricandidarsi.