Il capo della MSDF in Giappone intende dimettersi a causa della cattiva gestione delle informazioni
Il capo della Forza di autodifesa marittima del Giappone sta valutando la possibilità di dimettersi per la cattiva gestione di informazioni riservate da parte del personale di diversi cacciatorpediniere, ha detto sabato una fonte governativa.
L'ammiraglio Ryo Sakai, capo di stato maggiore della MSDF, ha espresso la sua intenzione di assumersi la responsabilità, con il Ministero della Difesa che prevede di punire le persone coinvolte, compresi gli alti ufficiali, nel prossimo futuro, ha detto la fonte.
Il Ministero prevede inoltre di pubblicare i risultati della sua indagine su come le informazioni, definite segreti di stato, sono state gestite internamente e dai tre rami delle Forze di autodifesa.
Ad aprile, il ministero ha affermato che un membro dell'equipaggio del cacciatorpediniere MSDF Inazuma era stato incaricato di gestire informazioni riservate senza essere sottoposto a un controllo dei precedenti, come richiesto dalla legge sulla segretezza per i funzionari governativi che avranno accesso ai segreti di stato.
Quattro alti funzionari dell'MSDF sono stati sospesi o i loro stipendi sono stati ridotti in relazione a questa vicenda.
Un'indagine ministeriale, avviata dopo che il ministro della Difesa Minoru Kihara aveva dichiarato il 26 aprile di prendere la questione "estremamente sul serio", ha rivelato ulteriori casi di cattiva gestione di informazioni riservate su un certo numero di cacciatorpediniere MSDF, ha detto la fonte.
La legge sulla segretezza è entrata in vigore nel 2014 per impedire la divulgazione di segreti di Stato riguardanti la difesa e la politica estera nonché la lotta allo spionaggio e al terrorismo.
Gli individui vengono sottoposti a un processo di screening che verifica eventuali condanne penali, abuso di alcol e difficoltà finanziarie prima di poter gestire segreti di stato.
Alla fine del 2023, un totale di 751 articoli sono stati designati da dipartimenti e agenzie come segreti di stato, mentre il Dipartimento della Difesa ne detiene 429, comprese informazioni relative alle specifiche e alle prestazioni delle armi.
Nel dicembre 2022, il ministero ha licenziato un capitano della MSDF per la presunta fuga di segreti di stato a un ammiraglio in pensione, il primo caso del genere da quando è entrata in vigore la legge sulla segretezza.