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Il capo di Ishin interrompe i rapporti con l'ufficio del suo assistente in seguito a un'accusa di appropriazione indebita.

Fumitake Fujita, co-leader del Partito giapponese per l'innovazione (Nippon Ishin), ha annunciato che avrebbe smesso di esternalizzare il suo lavoro a un'azienda gestita dal suo assistente, in seguito alle notizie dei media che sostenevano che vi sarebbero stati convogliati fondi pubblici.

Questa decisione fa seguito a un articolo pubblicato il 29 ottobre nell'edizione online di Akahata, il quotidiano ufficiale del Partito Comunista Giapponese.

L'articolo afferma che tra il 2017 e il 2024, l'ufficio di Fujita ha speso circa 20 milioni di yen (130.000 dollari) per servizi di stampa di volantini e poster da un'azienda con sede nella prefettura di Hyogo e gestita dalla sua segretaria, finanziata dallo Stato.

Il rapporto sostiene che la maggior parte dei pagamenti è stata effettuata utilizzando fondi pubblici destinati ad attività come la ricerca e le pubbliche relazioni. Ha inoltre rilevato che l'assistente percepiva uno stipendio annuo di 7,2 milioni di yen dall'azienda.

In un video pubblicato sul suo canale YouTube il 2 novembre, Fujita ha ribadito la legalità dei contratti, citando la conferma del suo avvocato. Il membro della Camera ha spiegato che l'azienda era stata selezionata per la sua competenza ed efficienza.

Ha tuttavia riconosciuto la preoccupazione dell'opinione pubblica riguardo a questa disposizione.

"Prendo sul serio le critiche secondo cui l'accordo stesso potrebbe dare adito a malintesi o sospetti", ha affermato.

Fujita si è impegnato a fornire maggiori dettagli in una conferenza stampa prevista per il 4 novembre.