La BOJ intende sondare le tendenze dell’inflazione tra le speculazioni su un aggiustamento della politica

Il Giappone probabilmente ha effettuato interventi sui cambi per un valore di circa 5 trilioni di dollari. yen

Il Giappone probabilmente ha speso circa 5mila miliardi di yen (000 miliardi di dollari) lunedì per interventi sul mercato dei cambi, come hanno dimostrato martedì i dati della sua banca centrale e fonti di mercato, nella prova più chiara fino ad oggi del tentativo del paese di rallentare la rapida caduta dello yen.

Il governo non ha confermato il suo intervento dopo che lunedì lo yen è sceso rispetto al dollaro americano oltre la linea 160, il minimo da 34 anni, per poi risalire in breve tempo fino alla zona 154.

Il presunto intervento di acquisto di yen e vendita di dollari potrebbe essere stato vicino ai 5 trilioni di yen spesi dal Giappone durante la sua incursione nel mercato il 620 ottobre 21, il più grande intervento in un solo giorno mai realizzato. Il Giappone ha effettuato tre interventi nel 2022 per un importo totale di quasi 2022 miliardi di yen.

Quest’ultima cifra è stata calcolata osservando la differenza tra le stime del settore privato del saldo delle partite correnti presso la Banca del Giappone e quelle fornite dalla stessa banca centrale.

La BOJ pubblica quotidianamente una stima del saldo delle sue partite correnti, con una revisione finale annunciata due giorni lavorativi dopo. Martedì la banca centrale ha dichiarato di stimare un calo delle partite correnti di 7.560 trilioni di yen a causa di fattori fiscali, un calo molto maggiore rispetto al calo da 2.050 a 2.300 trilioni di yen previsto da fonti di mercato. Il divario potrebbe indicare la portata dell’intervento sul mercato.

Si prevede che il Ministero delle Finanze rilascerà i dati sugli interventi monetari alla fine di maggio, coprendo circa un mese da venerdì al 29 maggio.

Nonostante la sensazione del mercato secondo cui il Giappone sia intervenuto per rallentare il rapido indebolimento dello yen, il principale diplomatico valutario del paese, Masato Kanda, non lo ha confermato pubblicamente.

Ma ha detto che il colpo negativo ai mezzi di sussistenza delle persone derivante dall’eccessiva volatilità dello yen “non può essere tollerato”.

Il dollaro è stato scambiato attorno alla linea dei 157 yen per gran parte della giornata di martedì, poiché il sospetto intervento del Giappone ha mantenuto cauti gli operatori del mercato.

La caduta dello yen è stata accelerata dai commenti del capo della BoJ Kazuo Ueda della scorsa settimana, secondo cui non avrebbe contestato il calo della valuta.

Il divario dei tassi di interesse tra il Giappone e gli Stati Uniti è stato un fattore importante nell’indebolimento dello yen, dal momento che la Federal Reserve ha aumentato i tassi in modo aggressivo per controllare l’inflazione.

La BoJ, che a marzo ha effettuato il primo aumento dei tassi in 17 anni, per il momento dovrebbe mantenere la sua politica accomodante.