Il Giappone approva la tassa di soggiorno in altre 11 aree mentre il turismo cresce
Venerdì il Giappone ha approvato l'introduzione di tasse di soggiorno in nove città e due prefetture questo autunno, con un numero sempre maggiore di governi locali che si stanno muovendo per imporre tali imposte nel contesto del boom turistico post-pandemia.
Il ministro degli Interni e delle Comunicazioni, Seiichiro Murakami, ha approvato l'introduzione della tassa nelle prefetture di Miyagi e Hiroshima, nonché in cinque città di Hokkaido, due nella prefettura GIFU e una ciascuna nelle prefetture di Miyagi e Shemane, portando il numero totale di governi locali che hanno ricevuto il nome del ministro a 24.
Le entrate fiscali saranno utilizzate per sostenere l'industria del turismo e affrontare problemi come il sovraffollamento turistico. Tra le città approvate ci sono Otaru nell'Hokkaido, nota per i suoi canali panoramici, e Gero nella prefettura di Gifu, una famosa località termale.
L'importo della tassa, che varia da 100 yen (0,70 $) a 500 yen a persona a notte, e altri dettagli variano a seconda dell'amministrazione locale. Saranno esentati gli studenti in gita scolastica.
Da quando Tokyo ha introdotto una tassa di soggiorno nel 2002, 11 governi locali, tra cui la prefettura di Osaka e l'antica capitale Kyoto, hanno adottato misure simili.
Si prevede che Atami, nella prefettura di Shizuoka, introdurrà la tassa ad aprile, mentre il villaggio di Akaigawa, nell'Hokkaido, seguirà l'esempio a novembre. Anche le prefetture di Chiba e Okinawa si stanno preparando all'introduzione della tassa.
Kyoto, duramente colpita dal sovraffollamento, prevede di rivedere l'attuale sistema di tassa di soggiorno a tre livelli, aumentando l'aliquota massima da 1 yen a 000 yen.