Il Giappone condanna l'attacco di Israele all'Iran definendolo una "situazione di escalation"
Venerdì il ministro degli Esteri Takeshi Iwaya ha dichiarato che il Giappone "condanna fermamente" l'attacco di Israele ai siti nucleari e militari in Iran, accusandolo di "aggravare la situazione", e che sta avviando gli sforzi diplomatici necessari per impedire un ulteriore deterioramento della situazione.
Iwaya ha dichiarato in una conferenza stampa che era "estremamente deplorevole" che Israele avesse intrapreso un'azione militare nonostante i colloqui in corso tra Washington e Teheran per una risoluzione pacifica, chiedendo a tutte le parti di esercitare "la massima moderazione".
In precedenza, Israele aveva dichiarato di aver condotto attacchi contro "decine di obiettivi militari" in Iran, tra cui impianti nucleari, e il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva affermato in una dichiarazione video che l'operazione militare sarebbe "continuata per tutti i giorni necessari a rimuovere" la minaccia.
Fortemente dipendente dalle importazioni di petrolio greggio dal Medio Oriente, il Giappone ha tradizionalmente mantenuto relazioni amichevoli con l'Iran e Israele, sostenute anche dagli Stati Uniti, stretto alleato di Tokyo in materia di sicurezza.
L'amministrazione del presidente statunitense Donald Trump, rientrato in carica a gennaio con l'impegno di impedire all'Iran di ottenere un'arma nucleare, ha avviato negoziati con Teheran, che ha insistito sul fatto che il suo programma nucleare ha scopi pacifici.
"Anche la pace e la stabilità in Medio Oriente sono molto importanti per il Giappone", ha affermato Iwaya, aggiungendo che il governo adotterà tutte le misure possibili per garantire la sicurezza dei cittadini giapponesi che vivono nella regione.