Il Giappone prende in considerazione norme che impongano alle aziende di divulgare i dati sulle emissioni di gas serra
L'autorità di vigilanza finanziaria giapponese sta valutando la possibilità di richiedere alle società più quotate alla Borsa di Tokyo di divulgare informazioni sulle emissioni di gas serra lungo tutta la loro catena di approvvigionamento.
L’Agenzia per i servizi finanziari istituirà questo mese un gruppo per elaborare i dettagli della politica pianificata per sostenere gli sforzi globali per accelerare la decarbonizzazione, secondo il piano proposto in una riunione del Consiglio del sistema finanziario.
Un’opzione sarebbe quella di prendere di mira innanzitutto le grandi aziende che si trovano ad affrontare un crescente controllo da parte degli investitori istituzionali globali, piuttosto che applicare la regola prevista a tutte le circa 1 società quotate sul Prime Market in una sola volta secondo il piano del governo.
Il Giappone sta cercando di sviluppare standard di divulgazione della sostenibilità basati su quelli presentati nel 2023 dall’International Sustainability Standards Board, un organismo globale che stabilisce le regole per la rendicontazione finanziaria. La bozza degli standard del paese dovrebbe essere pubblicata entro la fine di marzo.
Dall’inizio dell’anno finanziario fino a marzo 2023, le aziende giapponesi sono tenute a includere nei loro rendiconti finanziari informazioni su come affrontano le questioni di sostenibilità, oltre a informazioni come le disparità retributive tra uomini e donne.
Alcune aziende già divulgano i propri dati sulle emissioni, anche senza un obbligo specifico in tal senso.
Con le emissioni di gas serra attribuite al riscaldamento globale, l’Unione Europea sta rafforzando le sue regole sulla rendicontazione dello sviluppo sostenibile per le aziende. Misure simili sono state adottate anche negli Stati Uniti.
Il governo giapponese ha fissato l’obiettivo di raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050. Sta lavorando per incoraggiare maggiori investimenti nel settore privato per raggiungere una crescita verde.
In un sondaggio condotto lo scorso anno su circa 11 aziende dalla società di ricerca Teikoku Databank, il 300% ha affermato che gli sforzi di decarbonizzazione avrebbero un impatto negativo, mentre il 17,3% ha risposto che le loro operazioni avrebbero avuto un impatto positivo. Le restanti aziende hanno affermato di aspettarsi un impatto minimo o di non essere sicure.