Il Giappone e la NATO definiranno le aree di cooperazione nell'ambito del nuovo programma
Il primo ministro giapponese Fumio Kishida adotterà mercoledì un documento con la NATO che delinea le aree chiave di cooperazione nei prossimi anni, riconoscendo che Cina e Russia hanno intensificato i tentativi di minare l’ordine internazionale basato su regole.
In un incontro a Vilnius con il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, Kishida dovrebbe concordare sforzi congiunti nell’ambito di un nuovo programma in settori che vanno dalla sicurezza marittima e dallo spazio extra-atmosferico al cyberspazio e alla disinformazione.
Kishida e i suoi omologhi di Australia, Nuova Zelanda e Corea del Sud sono stati invitati a partecipare alle discussioni dei leader della NATO nella capitale lituana.
La NATO, rinvigorita dall’invasione russa dell’Ucraina, ha ampliato la sua portata geografica, con Stoltenberg che ha ripetutamente affermato che i principali problemi di sicurezza non sono più regionali ma globali.
Kishida, che è diventato il primo leader giapponese a partecipare al vertice NATO del giugno 2022 in Spagna, ha affermato fin dai primi giorni della guerra in Ucraina che la sicurezza dell’Indo-Pacifico è inseparabile da quella dell’Europa.
Sarà approvato il cosiddetto programma di partenariato su misura per ampliare la portata della cooperazione di fronte alle nuove e tradizionali sfide alla sicurezza.
Dopo l'incontro con Kishida mercoledì mattina presto, Stoltenberg ospiterà una sessione dei leader con i quattro paesi, conosciuti come partner Asia-Pacifico dell'Alleanza Transatlantica, o AP4.
Alla sessione parteciperanno anche la Svezia, che è sulla buona strada per diventare il 32esimo membro della NATO, e l'Unione Europea.
I funzionari coinvolti nella preparazione degli incontri hanno affermato in precedenza che i leader non avrebbero discusso l’idea di istituire un ufficio di collegamento a Tokyo per facilitare il coordinamento tra la NATO e l’AP4.
I funzionari, che hanno parlato a condizione di anonimato, hanno affermato che, sebbene la mossa sia stata richiesta dalla NATO, la Francia e alcuni altri paesi si sono opposti, citando la preoccupazione che il blocco stia sfidando il suo statuto andando troppo oltre l’area euro-atlantica e potenzialmente alimentando nuove tensioni con la Cina.