Il Giappone ridurrà le emissioni del 60% entro il 2035, ma gli esperti chiedono di più
Martedì il governo giapponese ha ottenuto l’approvazione di un piano per ridurre le emissioni di gas serra del 60% entro l’anno fiscale 2035 rispetto ai livelli fiscali del 2013, ma ha respinto le richieste di perseguire un obiettivo più ambizioso.
In una riunione congiunta del Ministero dell’Ambiente e del Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria, funzionari ed esperti hanno inoltre concordato un obiettivo a lungo termine di una riduzione del 73% entro l’anno fiscale 2040.
Gli obiettivi, criticati da alcuni esperti presenti alla riunione come insufficienti per raggiungere gli obiettivi climatici globali, sono nella fase finale di preparazione e dovrebbero essere presentati alle Nazioni Unite entro febbraio 2025.
Il governo ha fissato obiettivi di riduzione delle emissioni specifici per settore per l’anno fiscale 2040 rispetto ai livelli dell’anno fiscale 2013, comprese riduzioni dal 74 all’83% nel settore aziendale, dal 64 all’82% nei trasporti e dal 71 all’81% nelle famiglie.
Le discussioni sugli obiettivi sono iniziate a giugno. Gli esperti sostengono che la proposta è inadeguata, citando le stime secondo cui il Giappone dovrebbe contribuire con una riduzione del 66% entro l’anno fiscale 2035 per raggiungere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.
Un funzionario del Ministero dell'Ambiente ha difeso la proposta, dicendo: "Questo è un piano ambizioso e siamo impegnati a perseguire contemporaneamente la riduzione delle emissioni e la crescita economica". »
L’obiettivo attuale del Giappone è ridurre le emissioni di gas serra del 46% entro l’anno fiscale 2030 rispetto ai livelli fiscali del 2013, con l’obiettivo a lungo termine di raggiungere zero emissioni nette entro il 2050.
Funzionari governativi hanno spiegato che il raggiungimento di zero emissioni nette entro il 2050 richiederà riduzioni incrementali rispetto ai livelli fiscali del 2013, con obiettivi intermedi di una riduzione del 60% entro l’anno fiscale 2035 e del 73% entro l’anno fiscale 2040.