Il regime giapponese avvia il dibattito sulla legge sul cognome due volte in 28 anni

Il regime giapponese avvia il dibattito sulla legge sul cognome due volte in 28 anni

Venerdì il parlamento giapponese ha avviato le prime deliberazioni in 28 anni su una legge che darebbe alle coppie sposate la possibilità di mantenere cognomi diversi.

Tuttavia, l'approvazione di uno qualsiasi dei tre progetti di legge presentati separatamente dai tre partiti dell'opposizione appare improbabile durante l'attuale sessione di governo prima della fine di giugno, nonostante la crescente accettazione pubblica della loro iniziativa di modificare la norma di lunga data che impone alle coppie sposate di condividere un unico cognome.

Il partito liberaldemocratico al potere, guidato dal primo ministro Shigeru Ishiba e a capo di un governo di minoranza, è ancora riluttante a consentire il cambiamento, poiché alcuni membri del partito temono che possa danneggiare la coesione familiare e i valori tradizionali.

È necessaria una revisione del codice civile per consentire alle coppie di mantenere cognomi diversi dopo il matrimonio. Finora sono soprattutto le donne ad abbandonare il cognome da nubile.

Tra i sostenitori più accesi dell'introduzione di un sistema di doppia famiglia, il Partito Democratico Costituzionale del Giappone cerca di consentire alle persone di scegliere se mantenere il proprio cognome o cambiarlo con quello del partner. Al momento del matrimonio le coppie saranno tenute a decidere quale dei loro cognomi useranno i figli.

Anche il Partito Democratico del Popolo vorrebbe consentire cognomi separati, ma secondo il suo disegno di legge, i bambini dovrebbero automaticamente usare il cognome del capofamiglia della coppia indicata nel loro registro di famiglia.

Il Japan Innovation Party, da parte sua, aderisce al principio di un cognome per ogni nucleo familiare. Ma mira a dare status legale a chi usa il proprio nome prematrimoniale anche dopo il matrimonio, consentendone la specificazione nel registro di famiglia.

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Nel 1996, il consulente legale del Dipartimento di Giustizia raccomandò che le coppie potessero scegliere di mantenere cognomi diversi dopo il matrimonio e decidere in anticipo quale cognome avrebbe identificato i loro figli, sebbene lo stesso nome sarebbe stato utilizzato da tutti i discendenti.

L'anno successivo, il Parlamento deliberò su un disegno di legge presentato all'opposizione per rivedere il codice civile, che avrebbe aperto la strada al sistema della doppia famiglia.

Da allora, il Giappone ha fatto pochi progressi nel cambiamento.

Negli ultimi anni, i leader aziendali hanno intensificato le richieste di introdurre un sistema di cognomi diversi e l'opinione pubblica ha accolto positivamente l'idea.

In un sondaggio di Kyodo News, il 71% degli intervistati è a favore del sistema del doppio cognome, mentre il 27% è contrario.

Ishiba ha sottolineato la necessità che il PLD approfondisca il dibattito interno sulla questione, ma il partito al governo non ha ancora raggiunto un consenso prima delle elezioni dei consiglieri.