Un sospettato cinese aveva problemi economici con due giapponesi uccisi a Dalian
Un uomo cinese arrestato a fine maggio con l'accusa di aver ucciso due cittadini giapponesi a Dalian, nella Cina nord-orientale, era coinvolto in una disputa finanziaria con le vittime, che erano suoi soci in affari, ha dichiarato giovedì una fonte vicina alle relazioni sino-giapponesi.
Il quotidiano Sing Tao Daily di Hong Kong ha riferito che il sospettato Yuan Chenggong credeva di essere stato ingannato da due uomini giapponesi inducendoli ad acquistare un hotel termale vicino al monte Fuji, citando informazioni pubblicate sulla piattaforma cinese WeChat da un giornalista della Cina continentale.
Yuan, che ha fondato una società immobiliare a Tokyo nel 2021, ha acquisito il Fuji Sansuikan Hotel vicino al lago Kawaguchi, ai piedi della vetta più alta del Giappone, e ha anche investito in una fabbrica di acqua minerale in Giappone, si legge nel giornale.
Ha evidenziato due possibili cause del conflitto tra l'uomo di Dalian e i giapponesi. Una era la scoperta che il suo nome non era sul certificato di proprietà dell'hotel, il che lo portava a credere che i due giapponesi lo avessero ingannato, e l'altra era la sua possibile incapacità di pagare il denaro dovuto.
I due cittadini giapponesi, che si trovavano in Cina per un breve soggiorno, sono stati uccisi il 23 maggio in un villaggio nei pressi di Dalian, a circa 60 chilometri dal centro della città portuale, lasciando gli abitanti perplessi sulle cause degli omicidi.
Le autorità di sicurezza di Dalian hanno arrestato Yuan il 24 maggio e il Consolato Generale giapponese a Shenyang è stato informato degli omicidi il giorno successivo. Non hanno identificato le due vittime giapponesi.