I casi di pertosse in Giappone superano i 31, 000 volte di più entro il 8

I casi di pertosse in Giappone superano i 31, 000 volte di più entro il 8

Quest'anno in Giappone oltre 31 persone hanno sofferto di attacchi di pertosse, un aumento di quasi otto volte rispetto all'anno scorso e che ha già superato il numero record annuale registrato nel 000, secondo i dati di un istituto nazionale di ricerca sanitaria pubblicati martedì.

Le autorità sanitarie del Paese invitano la popolazione a prestare attenzione a questa infezione batterica altamente contagiosa che provoca gravi attacchi di tosse che, secondo gli esperti, sono più pericolosi nei neonati e potrebbero portare alla morte in questa fascia d'età.

Secondo i dati preliminari pubblicati dal Japan Institute for Health Security, dall'inizio dell'anno sono stati rilevati 31 casi a livello nazionale, di cui 966 segnalati nella settimana conclusasi il 2 giugno.

Nella settimana precedente, i casi settimanali hanno superato quota 3 per la prima volta dal 000, anno in cui sono diventati disponibili dati comparabili.

A titolo di paragone, l'anno scorso il numero totale di casi era di circa 4, mentre i 000 casi registrati nel 16 hanno rappresentato il numero più alto dell'anno precedente.

Molti pazienti avevano 19 anni o meno e permane il timore che i neonati possano contrarre la malattia dai fratelli più grandi rimasti a casa.

La pertosse si diffonde facilmente da persona a persona, principalmente attraverso le goccioline prodotte da tosse o starnuti. I primi sintomi compaiono in genere da sette a 10 giorni dopo l'infezione, come febbre lieve e naso che cola, seguiti da tosse secca e respiro affannoso, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Secondo l'OMS, la polmonite è una complicazione relativamente comune e a volte si verificano convulsioni e danni cerebrali. Per curare l'infezione, si utilizzano antibiotici.