Le famiglie dei giapponesi rapiti dalla Corea del Nord chiedono il sostegno di Trump

Le famiglie dei giapponesi rapiti dalla Corea del Nord chiedono il sostegno di Trump

Mercoledì le famiglie dei cittadini giapponesi rapiti dalla Corea del Nord decenni fa hanno chiesto all'amministrazione del presidente statunitense Donald Trump di aiutarli a riportare indietro i loro cari.

Dopo l'incontro con funzionari e legislatori statunitensi a Washington, le famiglie hanno tenuto una conferenza stampa per lanciare un appello pubblico, sottolineando quanto poco tempo ci sia a disposizione ed esprimendo la speranza che Trump stesso si impegni attivamente nella questione dei rapimenti.

Takuya Yokota, a capo di un gruppo che rappresenta le famiglie, ha affermato di non aver perso la speranza nella promessa fatta da Trump durante la sua prima presidenza di lavorare per una risoluzione immediata del problema.

Il gruppo ha incontrato funzionari tra cui il vicesegretario di Stato Christopher Landau, il vice assistente di Trump per la sicurezza nazionale Alex Wong, un ex diplomatico che ha gestito i colloqui tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord durante il suo primo mandato, e il senatore del Tennessee Bill Hagerty, ex ambasciatore a Tokyo.

Un gruppo bipartisan di legislatori statunitensi ha inviato una lettera a Trump all'inizio di aprile, esortandolo a dare priorità, nei suoi rapporti con la Corea del Nord, all'immediato ritorno dei cittadini giapponesi rapiti negli anni '1970 e '1980.

Il gruppo ha elogiato Trump per aver portato la questione alla ribalta internazionale nel suo discorso del 2017 all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Nel loro viaggio si sono uniti alle famiglie alcuni parlamentari giapponesi, tra cui Keiji Furuya, ex capo della Commissione nazionale per la sicurezza pubblica del Giappone.

La sorella di Yokota, Megumi, divenuta la figura simbolo della questione, fu rapita mentre tornava a casa da scuola nel 1977, all'età di 13 anni.

Dei 17 cittadini che il Giappone elenca ufficialmente come rapiti dalla Corea del Nord, cinque sono stati rimpatriati. Il Giappone sospetta anche il coinvolgimento della Corea del Nord in molte altre sparizioni.