I ministri giapponesi non visitano il santuario Yasukuni durante il rito autunnale
TOKYO — Nessun ministro del governo giapponese ha visitato il santuario Yasukuni di Tokyo, luogo di guerra, durante il festival autunnale di tre giorni conclusosi domenica; anche il leader del Partito Liberal Democratico al potere e convinto conservatore Sanae Takaichi si è tenuto alla larga.
Takaichi, che visitava regolarmente il santuario mentre ricopriva il ruolo di ministro, quest'anno si sarebbe astenuta, apparentemente nel tentativo di evitare attriti diplomatici in vista del suo previsto insediamento come prima donna primo ministro del Giappone.
Yasukuni commemora i caduti in guerra e i leader giapponesi condannati per crimini di guerra da un tribunale internazionale del secondo dopoguerra, come l'ex primo ministro Hideki Tojo, incoronato nel 1978. Il santuario è da tempo fonte di attriti diplomatici con Cina e Corea del Sud.
Sebbene Takaichi si sia astenuta dal partecipare, ha fatto un'offerta in denaro, mentre il primo ministro uscente Shigeru Ishiba ha inviato un'offerta rituale al santuario venerdì.
Tra i visitatori c'erano Haruko Arimura, il nuovo capo del Consiglio generale decisionale del PLD, e Sohei Kamiya, leader del partito populista di destra Sanseito.

