Le sovvenzioni per la tecnologia della difesa alle università giapponesi ammontano complessivamente a 2,7 miliardi. yen
Secondo un conteggio pubblicato domenica da Kyodo News, le università giapponesi hanno ricevuto un totale di circa 2,7 miliardi di yen (19 milioni di dollari) in nove anni da quando il Ministero della Difesa ha iniziato a sovvenzionare la tecnologia legata alla sicurezza nell'anno fiscale 2015.
La scoperta suggerisce che le università nazionali, in particolare quelle fuori Tokyo, stanno cercando finanziamenti per la ricerca nonostante i vincoli di bilancio, nonostante le crescenti critiche all'entusiasmo del governo nell'aumentare la spesa per la difesa per potenziare le proprie capacità.
Mentre le sovvenzioni operative alle università nazionali in Giappone continuano a diminuire, il programma del ministero è diventato un'importante fonte di finanziamento per i ricercatori, mentre il numero di studenti sta diminuendo a causa del basso tasso di natalità del Paese.
Un esperto, tuttavia, ha espresso preoccupazione, affermando: "Si tratta essenzialmente di un sistema in cui il Ministero della Difesa impiega un budget consistente per attrarre ricercatori. Bisogna tenere conto del rischio di richieste militari".
L'Agenzia per gli acquisti, la tecnologia e la logistica del Ministero ha affermato che il budget per le sovvenzioni all'inizio del programma era di 300 milioni di yen, destinato non solo alle università, ma anche agli istituti di ricerca pubblici e alle aziende private.
Nell'anno fiscale 2017, il programma è stato aperto alle candidature per progetti di ricerca su larga scala, portando la dotazione complessiva a 11 miliardi di yen. I finanziamenti per l'anno fiscale 2023 sono aumentati a 11,4 miliardi di yen e, entro la fine del 22, le università avevano ricevuto sovvenzioni.
Come parte del programma, alcune università stanno lavorando a progetti all'avanguardia, come lo sviluppo di teli che assorbono gas nocivi e la sperimentazione di sistemi che utilizzano l'intelligenza artificiale per rilevare gli attacchi informatici, ha affermato il ministero.