I visitatori del Giappone sono i più frustrati dalla mancanza di cestini per i rifiuti: sondaggio
Secondo un recente sondaggio governativo, i visitatori del Giappone hanno indicato come principale svantaggio del loro viaggio la mancanza di cestini per i rifiuti nei luoghi pubblici, comprese le stazioni ferroviarie.
Secondo l'Agenzia giapponese per il turismo, il problema è stato indicato come la principale preoccupazione dal 21,9% degli oltre 4 visitatori stranieri intervistati nei cinque principali aeroporti del Paese.
Il sondaggio è stato condotto sugli intervistati prima della partenza dagli aeroporti di New Chitose, Narita, Haneda, Kansai e Fukuoka tra dicembre e gennaio.
Sebbene la cifra sia migliorata di circa 8 punti percentuali rispetto all'anno precedente, molti intervistati hanno affermato che, dopo non aver smaltito i rifiuti, hanno dovuto riportarli a casa.
In passato, in Giappone erano presenti più cestini per la spazzatura negli spazi pubblici, ma negli ultimi anni molti sono stati rimossi, in parte a causa di problemi di sicurezza dopo gli attacchi terroristici in patria, come l'attacco con gas Sarin a Tokyo nel 1995, e all'estero, come l'attentato al treno di Madrid del 2004, affermano gli esperti.
Ma con la scomparsa della maggior parte dei cestini dei rifiuti dagli spazi pubblici, questo problema è diventato un problema pubblico di primaria importanza.
Yohei Takemura, CEO di Forcetec Inc., azienda che installa bidoni della spazzatura alimentati ad energia solare in grado di comprimere i rifiuti negli spazi pubblici, ha affermato che destinazioni turistiche popolari come New York e Parigi dispongono ciascuna di circa 30 bidoni della spazzatura pubblici.
Sebbene a Tokyo siano scomparsi i cestini per i rifiuti installati e manutenuti dal pubblico, ne esistono alcuni installati e manutenuti dal settore privato, ha affermato Takemura.
Tra gli altri svantaggi, il 15,2% ha segnalato problemi di comunicazione, come l'incapacità del personale nei ristoranti e in altre strutture di parlare inglese, mentre il 13,1% ha evidenziato il sovraffollamento in luoghi come le attrazioni turistiche.
Gli intervistati hanno sollevato anche la questione delle procedure di immigrazione, lamentando i lunghi tempi di attesa negli aeroporti.