Nagasaki fa appello contro la decisione sull'ammissibilità dei sopravvissuti alla bomba atomica

Nagasaki fa appello contro la decisione sull'ammissibilità dei sopravvissuti alla bomba atomica

Martedì la prefettura e il governo municipale di Nagasaki hanno presentato ricorso contro una sentenza del tribunale a favore di alcuni querelanti che chiedevano benefici sanitari statali in quanto sopravvissuti al bombardamento atomico statunitense del 1945, anche se avevano vissuto l'esplosione al di fuori dell'area designata dallo stato.

Il governo centrale ha finora fornito a coloro che hanno vissuto il bombardamento al di fuori dell’area designata ma entro un raggio di 12 chilometri dall’ipocentro un supporto limitato rispetto ai sopravvissuti certificati.

Il 9 settembre il tribunale distrettuale di Nagasaki ha ordinato ai governi prefettizio e municipale di certificare 15 dei 44 querelanti.

Lo stesso giorno i ricorrenti hanno anche presentato ricorso contro la decisione presso l'Alta Corte di Fukuoka.

Il primo ministro Fumio Kishida si è impegnato sabato a consentire a tutte le persone entro 12 chilometri dall'esplosione della bomba di ricevere assistenza medica equivalente a quella offerta ai sopravvissuti certificati alla bomba atomica, a partire da un anno.

Il tribunale distrettuale ha affermato nella sua sentenza che esiste una "probabilità rilevante" che un fallout nucleare sia stato osservato nel distretto orientale di Nagasaki dove si trovavano i 15 querelanti, due dei quali sono già morti, quando è esplosa la bomba, riconoscendoli come sopravvissuti.