Qual è la potenza militare del Giappone?

Qual è la potenza militare del Giappone?

Con un budget di 47 miliardi di dollari dedicati alla difesa nel 2018, il Giappone si colloca all’ottavo posto nel mondo, immediatamente dietro la Francia ma molto indietro rispetto agli Stati Uniti (643 miliardi) o alla Cina (175 miliardi). Dopo anni di stagnazione, dal ritorno al potere del primo ministro Shinzo Abe e dall'adozione di una politica di sicurezza più proattiva, il bilancio della difesa del Giappone ha registrato un aumento regolare, destinato a rispondere meglio alle sfide regionali che l'arcipelago si trova ad affrontare.

In termini di attrezzature, il Giappone ha capacità significative, equivalenti a quelle di un paese come la Francia per capacità convenzionali. Le sue capacità aeree e navali sono numericamente di gran lunga inferiori a quelle della Cina, principale avversario nella regione. D'altro canto, il livello tecnologico e la formazione del personale sono più efficienti. Nel 2019, anche il Giappone ha compiuto un passo importante riconoscendo che le portaelicotteri Izumo, le navi più importanti della sua flotta, potrebbero ora fungere da portaerei.

Il Giappone ha inoltre notevolmente aumentato le sue capacità di osservazione, il numero dei suoi sottomarini (18) e le sue possibilità di sbarco anfibio. Nella primavera del 2020, nel sud dell’arcipelago di Okinawa è stata installata una prima base missilistica a lungo raggio, destinata a rafforzare la difesa delle isole più lontane contro possibili incursioni cinesi. L’altra minaccia è quella della Corea del Nord. È ufficialmente per dare credibilità alle sue capacità di risposta ad un attacco missilistico nordcoreano che il Giappone ha acquisito un sistema antimissile navale Aegis con otto navi schierate nel 2020, e prevede di installare una difesa antimissile terrestre sul territorio giapponese. In quest'ultimo caso, l'ubicazione delle basi suscita controversia.

Nonostante i vincoli costituzionali, si è sviluppato il dibattito sulla possibilità per il Giappone di acquisire capacità di attacchi preventivi, installando missili da crociera americani sul suo territorio. L’uscita degli Stati Uniti dal Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (INF) nel 2019 pone anche la difficile questione dell’installazione di missili a raggio intermedio sul territorio giapponese destinati a contrastare il considerevole arsenale cinese.

per ragioni strategiche e diplomatiche, gli Stati Uniti restano di gran lunga il principale fornitore estero di equipaggiamenti per il Giappone, che ha annunciato nel 2018 l’acquisto di 147 aerei F35. Infine, per rispondere alle nuove minacce nei settori spaziale e informatico, nel 2014 il Paese si è dotato di un’unità di difesa informatica, le cui risorse sono state aumentate nel 2018.

Ma nonostante questi notevoli sviluppi, molti vincoli continuano a gravare sulle capacità militari del Giappone. Con una forza attiva totale di 247 soldati, l’esercito sta riscontrando problemi di reclutamento e il limite di età è stato innalzato nel 000 per affrontare queste sfide. Soprattutto, l’opinione pubblica non è ancora pronta ad accettare rischi che mettano realmente in pericolo le forze di autodifesa, come dimostra la cautela delle autorità nell’attuazione di azioni costituzionali di difesa collettiva dal 2019. Infine, dal 2016 il Giappone non ha esperienza di combattimento , che ne limita la capacità di azione e di gestione delle crisi.