Singapore e Giappone concordano di cooperare sulla digitalizzazione
Singapore e il Giappone hanno concordato venerdì di rafforzare la cooperazione nell’avanzamento dei progetti di digitalizzazione, con Tokyo desiderosa di imparare dall’esperienza della nazione del sud-est asiatico nell’introduzione di un sistema nazionale di identificazione digitale mentre lavora per implementare un sistema simile.
La questione è stata discussa tra il ministro giapponese per la trasformazione digitale, Taro Kono, e la sua controparte di Singapore, Josephine Teo, durante la sua visita di due giorni a Singapore fino a venerdì.
Singapore è nota per essere in prima linea nel lancio di un sistema nazionale di identità digitale e nel suo utilizzo per fornire servizi governativi, avendo il paese iniziato a distribuire il "Singpass" ai suoi cittadini e residenti stranieri nel 2003.
Oggi, gli utenti hanno accesso a più di 2 servizi da più di 700 agenzie governative e aziende tramite Internet e app per smartphone, consentendo, tra gli altri servizi, la richiesta di passaporti, il pagamento delle tasse e l’emissione di certificati di vaccinazione contro il coronavirus. Tuttavia, secondo i funzionari, la registrazione non è obbligatoria.
"Singapore e il Giappone sono partner che la pensano allo stesso modo, condividono molti interessi comuni", ha detto Teo in un post su Facebook, riferendosi a un memorandum di cooperazione firmato lo scorso anno sullo scambio di conoscenze ed esperienze in settori quali l'identità digitale, l'intelligenza artificiale, la sicurezza informatica. e la nuvola. Servizi.
Teo, ministro delle Comunicazioni e dell'Informazione, ha anche affermato che lei e Kono hanno discusso della loro partnership digitale bilaterale e delle aree che volevano esplorare, come la protezione dei dati per le imprese, la facilitazione dei flussi di dati transfrontalieri e la collaborazione sulle identità digitali.
Il Giappone fatica a dissipare la preoccupazione dell'opinione pubblica sul sistema di carte d'identità nazionali "My Number" a seguito delle recenti rivelazioni su fughe di informazioni personali ed errori di registrazione, nonostante gli sforzi del governo per aumentarne l'uso a fini di digitalizzazione.
Con il sistema My Number, lanciato nel 2016, a ogni cittadino e straniero residente in Giappone viene assegnato un numero di 12 cifre, collegandolo a una serie di dati personali, comprese le informazioni fiscali e previdenziali.