Una scuola di formazione giapponese crea un sistema di rilevamento AI per applicazioni accademiche
Una scuola superiore giapponese ha sviluppato un sistema per rilevare se l’intelligenza artificiale generativa è stata utilizzata per comporre le dichiarazioni personali degli studenti delle scuole superiori che si iscrivono all’università, in mezzo alla crescente preoccupazione per l’uso inappropriato di tali strumenti.
Il sistema sviluppato dalla Kawaijuku Educational Institution esamina le dichiarazioni presentate per i processi di ammissione che pongono maggiore enfasi su voti, saggi e colloqui piuttosto che fare affidamento esclusivamente sui tradizionali esami di ammissione.
Le dichiarazioni che descrivono il motivo per cui gli studenti fanno domanda e i loro punti di forza e di debolezza personali vengono presentate al programma, che si basa su un sistema di rilevamento sviluppato da Google LLC che identifica i segni rivelatori dell'intelligenza artificiale generativa.
Sebbene il programma sia molto accurato per caratteri da 500 a più di 1 caratteri, secondo Kawaijuku ha un tasso di errore del 000%.
Nel 2023, secondo Kawaijuku e altre istituzioni, il 51% delle università giapponesi ha fatto affidamento su dichiarazioni personali e interviste per selezionare i propri studenti, rispetto al 44% del 2013.
Alcune istituzioni come Sophia University e Aoyama Gakuin University hanno vietato esplicitamente l’uso dell’intelligenza artificiale generativa nelle domande di ammissione, ma molte altre devono ancora stabilire regole concrete, tra cui l’Università di Saga, che ha parlato della difficoltà di identificare se tali strumenti siano stati utilizzati.
"Dobbiamo continuare a valutare i candidati attraverso una moltitudine di mezzi, comprese le interviste, e non solo attraverso i documenti", ha affermato Dai Nishigori, capo del centro ammissioni della Saga University.